Piatto Faenza, 1535 ca. Maiolica Diametro cm 18,4 Fratture e lacune integrate Provenienza: collezione privata Piatto a cavetto fondo, con appoggio del piede appena segnato e a lieve incavo, e ad ampia tesa a bordo profilato (tondino). Al centro del cavetto, entro medaglione delimitato da una stretta fascia con cinque gruppi di tre perle tonde alternate a perle oblunghe, è dipinto un motivo cuoriforme fogliato; sulla tesa si dispone un tralcio continuo di girali fogliate. Sul verso si notano delle filettature concentriche che risparmiano il cavo del piede. Dipinto in blu e giallo-arancio. Questopera può classificarsi a buon diritto un bel saggio di quelle raffinatissime realizzazioni che ebbero fama come vaghezze e gentilezze di Faenza, così registrate in documenti relativi ad esportazioni a Bologna nel 15281, per indicare vasellami decorati con una veste vaga e gentile, che nel corso di alcuni decenni del 500 accolse nel suo repertorio rabesche, girali, festoni, frutta, nastri annodati (groppi), trofei, quartieri, quasi sempre elaborati su smalto azzurro berettino, più o meno intenso, quasi fino al blu cupo, come dimostrano sia opere di buona integrità sia innumervoli reperti recuperati in siti urbani2. Interessante è il tema centrale, un sorta di elemento fitomorfo cuoriforme, che richiama larabesco dei tessuti orientali, che sulla maiolica di Faenza coeva viene proposto in policromia (c), associato a mazzetti di frutta e al festone, in versioni monocrome blu (d), oppure su vasellami a fondo intensamente tinto in blu lapislazzulo e con trame decorative in bianco di stagno, tracciate secondo un ductus calligrafico quasi da miniatura o da vetro intagliato (e). 1BALLARDINI 1916, p. 52. 2RAVANELLI GUIDOTTI 1998, pp. 306- 332.
Piatto Faenza, 1535 ca. Maiolica Diametro cm 18,4 Fratture e lacune integrate Provenienza: collezione privata Piatto a cavetto fondo, con appoggio del piede appena segnato e a lieve incavo, e ad ampia tesa a bordo profilato (tondino). Al centro del cavetto, entro medaglione delimitato da una stretta fascia con cinque gruppi di tre perle tonde alternate a perle oblunghe, è dipinto un motivo cuoriforme fogliato; sulla tesa si dispone un tralcio continuo di girali fogliate. Sul verso si notano delle filettature concentriche che risparmiano il cavo del piede. Dipinto in blu e giallo-arancio. Questopera può classificarsi a buon diritto un bel saggio di quelle raffinatissime realizzazioni che ebbero fama come vaghezze e gentilezze di Faenza, così registrate in documenti relativi ad esportazioni a Bologna nel 15281, per indicare vasellami decorati con una veste vaga e gentile, che nel corso di alcuni decenni del 500 accolse nel suo repertorio rabesche, girali, festoni, frutta, nastri annodati (groppi), trofei, quartieri, quasi sempre elaborati su smalto azzurro berettino, più o meno intenso, quasi fino al blu cupo, come dimostrano sia opere di buona integrità sia innumervoli reperti recuperati in siti urbani2. Interessante è il tema centrale, un sorta di elemento fitomorfo cuoriforme, che richiama larabesco dei tessuti orientali, che sulla maiolica di Faenza coeva viene proposto in policromia (c), associato a mazzetti di frutta e al festone, in versioni monocrome blu (d), oppure su vasellami a fondo intensamente tinto in blu lapislazzulo e con trame decorative in bianco di stagno, tracciate secondo un ductus calligrafico quasi da miniatura o da vetro intagliato (e). 1BALLARDINI 1916, p. 52. 2RAVANELLI GUIDOTTI 1998, pp. 306- 332.
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