Piatto Faenza, 1530 ca. Maiolica Diametro cm 24 Fratture e integrazioni restaurate Provenienza: collezione privata Piatto a basso cavetto, con appoggio del piede appena segnato e a lieve incavo, e ad ampia tesa a bordo profilato (tagliere). Allinterno del cavetto, entro medaglione delimitato da una stretta fascia decorata con una sequenza di minuti motivi floreali, è raffigurato Amore bendato, armato di arco e faretra, in atto di danzare o di correre, su uno sfondo con paesaggio collinare solo accennato. Attorno, sulla tesa, si dispone una decorazione a grottesche su schema simmetrico, che include palmette, cornucopie, un mascherone e quattro teste di amorini alati, a cui corrispondono altrettante tabulae ansate. Sul verso, al centro dellincavo è tracciato un segno a mo di asterisco e attorno, sulla tesa, quattro cerchi contornati da puntini e altrettante spirali. Dipinto in blu, giallo e verde su fondo azzurro berettino. In merito alle grottesche, calza losservazione di Giovan Battista Passeri che nelle sue Istorie settecentesche osserva che Erano per lo più di chiaroscuro bianco su fondo turchino. Io ne ho alcuni e mostrano di essere del 1520, o 1530 1. A Faenza la grottesca attinge ai fogli incisi e a modelli ellenistici, che, sebbene nati per il lavoro degli orafi e argentieri, ebbero gran parte nel rinnovamento dellesperienza dei decoratori maiolicari, dotandoli di mezzi linguistici e di repertori più raffinati. La grottesca sulla maiolica faentina dunque abbina ad un tema centrale una fitta trama, sempre a simmetrica disposizione, di microelementi decorativi quali perle, nastri foglie, mascheroni, cornucopie, ecc.. Dalla fine del 400, cioè dalla platea vaselliana già ricordata (v. scheda n. 14), si fa strada dapprima la grottesca policroma, specie su fondo arancio, poi, dal secondo decennio del 500, si registra la massima espansione delle grottesche monocrome, cioè in blu su fondo smaltato azzurro berettino, con concentrazione di opere datate tra il 1520/25 e il 1530/35, nelle quali la data è per lo più tramandata entro piccole tabulae ansate, inserite nella grottesca 2 . Esse sono presenti anche nel caso in esame che, anche se non portano alcuna indicazione cronologica, grazie alle molte opere e ai molti reperti a grottesche datati, alcuni anche frutto di recuperi da siti urbani faentini, non è difficile collocare intorno al 1530. Molto raffinato il medaglione, quasi una lente, che racchiude una aggraziata figurina di Amore, bendato, armato di arco e disarmato delle frecce, delineato con parche lumeggiature in bianchetto e risaltato da un contesto di astratta ambientazione. 1PASSERI 1857, pp. 73-74. 2RAVANELLI GUIDOTTI 1998, pp. 284- 305. Bibliografia Lopera è pubblicata in: GALEAZZI- VALENTINI 1975, pp. 124- 125.
Piatto Faenza, 1530 ca. Maiolica Diametro cm 24 Fratture e integrazioni restaurate Provenienza: collezione privata Piatto a basso cavetto, con appoggio del piede appena segnato e a lieve incavo, e ad ampia tesa a bordo profilato (tagliere). Allinterno del cavetto, entro medaglione delimitato da una stretta fascia decorata con una sequenza di minuti motivi floreali, è raffigurato Amore bendato, armato di arco e faretra, in atto di danzare o di correre, su uno sfondo con paesaggio collinare solo accennato. Attorno, sulla tesa, si dispone una decorazione a grottesche su schema simmetrico, che include palmette, cornucopie, un mascherone e quattro teste di amorini alati, a cui corrispondono altrettante tabulae ansate. Sul verso, al centro dellincavo è tracciato un segno a mo di asterisco e attorno, sulla tesa, quattro cerchi contornati da puntini e altrettante spirali. Dipinto in blu, giallo e verde su fondo azzurro berettino. In merito alle grottesche, calza losservazione di Giovan Battista Passeri che nelle sue Istorie settecentesche osserva che Erano per lo più di chiaroscuro bianco su fondo turchino. Io ne ho alcuni e mostrano di essere del 1520, o 1530 1. A Faenza la grottesca attinge ai fogli incisi e a modelli ellenistici, che, sebbene nati per il lavoro degli orafi e argentieri, ebbero gran parte nel rinnovamento dellesperienza dei decoratori maiolicari, dotandoli di mezzi linguistici e di repertori più raffinati. La grottesca sulla maiolica faentina dunque abbina ad un tema centrale una fitta trama, sempre a simmetrica disposizione, di microelementi decorativi quali perle, nastri foglie, mascheroni, cornucopie, ecc.. Dalla fine del 400, cioè dalla platea vaselliana già ricordata (v. scheda n. 14), si fa strada dapprima la grottesca policroma, specie su fondo arancio, poi, dal secondo decennio del 500, si registra la massima espansione delle grottesche monocrome, cioè in blu su fondo smaltato azzurro berettino, con concentrazione di opere datate tra il 1520/25 e il 1530/35, nelle quali la data è per lo più tramandata entro piccole tabulae ansate, inserite nella grottesca 2 . Esse sono presenti anche nel caso in esame che, anche se non portano alcuna indicazione cronologica, grazie alle molte opere e ai molti reperti a grottesche datati, alcuni anche frutto di recuperi da siti urbani faentini, non è difficile collocare intorno al 1530. Molto raffinato il medaglione, quasi una lente, che racchiude una aggraziata figurina di Amore, bendato, armato di arco e disarmato delle frecce, delineato con parche lumeggiature in bianchetto e risaltato da un contesto di astratta ambientazione. 1PASSERI 1857, pp. 73-74. 2RAVANELLI GUIDOTTI 1998, pp. 284- 305. Bibliografia Lopera è pubblicata in: GALEAZZI- VALENTINI 1975, pp. 124- 125.
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