HYDRIA PUGLIA, METÀ IV SECOLO a.C. Grande hydria con orlo a tesa con labbro verticale, collo a profilo concavo, corpo ovoidale con spalla a spigolo vivo, piede a tromba ribassato, anse orizzontali poste sotto il punto di massima espansione del vaso. La decorazione figurata occupa quasi tutto il corpo del vaso ed è marginata da una corona di alloro, sopra, e da un motivo ad onde, sotto. Consiste in due figure in movimento verso destra. La prima, retrospiciente, regge con la destra una corona di fiori, mentre la seconda sostiene con la sinistra una grande phiale e con la destra un tralcio floreale. Dettagli delle acconciature, a kekryphalos, dei gioielli e dei fiori usati come riempitivi sono resi da colori sovradipinti. Il retro del vaso, sotto l’ansa verticale, è decorato da una grande ed elaborata palmetta aperta. H. 35 cm. Per forma vascolare, decorazione accessoria e stile, l’hydria può esser avvicinata, se non attribuita al ceramografo cui si devono le hydriai a Bologna (Museo Civico Archeologico, inv. 882, 861: L. Laurenzi, CVA Bologna 3, Roma 1936, IV.D.R.14, tavv. 29.1 e 29.4) ed a Braunschweig (Herzog Anton Ulrich Museum, inv. 288: A. Greifenhagen, CVA Brauschweig, München 1940, p. 47, tav. 38). Provenienza Collezione privata Pandolfini 9 maggio 2007, lotto 616 Collezione privata Il vaso è stato dichiarato d'interesse archeologico particolarmente importante dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
HYDRIA PUGLIA, METÀ IV SECOLO a.C. Grande hydria con orlo a tesa con labbro verticale, collo a profilo concavo, corpo ovoidale con spalla a spigolo vivo, piede a tromba ribassato, anse orizzontali poste sotto il punto di massima espansione del vaso. La decorazione figurata occupa quasi tutto il corpo del vaso ed è marginata da una corona di alloro, sopra, e da un motivo ad onde, sotto. Consiste in due figure in movimento verso destra. La prima, retrospiciente, regge con la destra una corona di fiori, mentre la seconda sostiene con la sinistra una grande phiale e con la destra un tralcio floreale. Dettagli delle acconciature, a kekryphalos, dei gioielli e dei fiori usati come riempitivi sono resi da colori sovradipinti. Il retro del vaso, sotto l’ansa verticale, è decorato da una grande ed elaborata palmetta aperta. H. 35 cm. Per forma vascolare, decorazione accessoria e stile, l’hydria può esser avvicinata, se non attribuita al ceramografo cui si devono le hydriai a Bologna (Museo Civico Archeologico, inv. 882, 861: L. Laurenzi, CVA Bologna 3, Roma 1936, IV.D.R.14, tavv. 29.1 e 29.4) ed a Braunschweig (Herzog Anton Ulrich Museum, inv. 288: A. Greifenhagen, CVA Brauschweig, München 1940, p. 47, tav. 38). Provenienza Collezione privata Pandolfini 9 maggio 2007, lotto 616 Collezione privata Il vaso è stato dichiarato d'interesse archeologico particolarmente importante dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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