San Giovanni Nepomuceno Olio su tela, cm 107X85,5
Il dipinto in esame mostra una interessante qualità e una evidente indole barocca, lo stile infatti, suggerisce l'attribuzione a un artista attivo a Roma a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Riconoscere con adeguati margini di sicurezza l'autore non è cosa facile, specialmente perché si è al cospetto di un bozzetto, o meglio, di un modelletto destinato alla realizzazione di un opera di maggiori dimensioni. Un ipotesi da non scartare è quella di riconoscere evidenti suggestioni dettate dallo stile di Michele Rocca (Parma, 1671-1751 circa), artista parmense documentato a Roma dal nono decennio sino al 1730. Le sue creazioni mostrano inizialmente l'influenza del primo maestro Ciro Ferri e lo stile più moderno di Sebastiano Conca e Francesco Trevisani autori con cui condivideva la benevolenza del cardinale Ottoboni. Dal 1710 Rocca è membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, e dal 1719 dell'Accademia di San Luca. Bisogna altresì indicare quanto l'arte del Rocca sia stata suggestionata dalla coeva pittura francese, che gli permise di giungere a stilemi di notevole eleganza e un gusto illustrativo di carattere europeo. Infatti, non poche sono le sue opere presenti in Estonia e nella Germania settentrionale, in virtu' di un felice decorativismo. Bibliografia di riferimento: G. Sestieri, 'Michele Rocca e la pittura rococo' a Roma', Firenze 2004
San Giovanni Nepomuceno Olio su tela, cm 107X85,5
Il dipinto in esame mostra una interessante qualità e una evidente indole barocca, lo stile infatti, suggerisce l'attribuzione a un artista attivo a Roma a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Riconoscere con adeguati margini di sicurezza l'autore non è cosa facile, specialmente perché si è al cospetto di un bozzetto, o meglio, di un modelletto destinato alla realizzazione di un opera di maggiori dimensioni. Un ipotesi da non scartare è quella di riconoscere evidenti suggestioni dettate dallo stile di Michele Rocca (Parma, 1671-1751 circa), artista parmense documentato a Roma dal nono decennio sino al 1730. Le sue creazioni mostrano inizialmente l'influenza del primo maestro Ciro Ferri e lo stile più moderno di Sebastiano Conca e Francesco Trevisani autori con cui condivideva la benevolenza del cardinale Ottoboni. Dal 1710 Rocca è membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, e dal 1719 dell'Accademia di San Luca. Bisogna altresì indicare quanto l'arte del Rocca sia stata suggestionata dalla coeva pittura francese, che gli permise di giungere a stilemi di notevole eleganza e un gusto illustrativo di carattere europeo. Infatti, non poche sono le sue opere presenti in Estonia e nella Germania settentrionale, in virtu' di un felice decorativismo. Bibliografia di riferimento: G. Sestieri, 'Michele Rocca e la pittura rococo' a Roma', Firenze 2004
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