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Auktionsarchiv: Los-Nr. 34

PIATTO URBINO, FRANCESCO XANTO AVELLI

Schätzpreis
100.000 € - 150.000 €
ca. 107.989 $ - 161.984 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 34

PIATTO URBINO, FRANCESCO XANTO AVELLI

Schätzpreis
100.000 € - 150.000 €
ca. 107.989 $ - 161.984 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Beschreibung:

PIATTO URBINO, FRANCESCO XANTO AVELLI 1532 Maiolica dipinta in policromia con verde in due toni, blu di cobalto, giallo, giallo-arancio, bruno di manganese. Tocchi di bianco di stagno a dare luce a dettagli dei volti e profondità al paesaggio. Alt. cm 3,5; diam. cm 26,7; diam. piede cm 8,2 Iscrizione sul retro .1532. / Methabo oltr’Amasse / Lancio’ Camilla / Nel . XI . Lib[e]: d[e] l’Eneide . V . / […]fra[…] : Xanto . A. / da Rouigo, i[n] / Urbino. Provenienza Collezione Adda, Parigi; Collection d’un grand amateur, Palais Gallera, 29 novembre - 3 dicembre 1965, lotto 638; Collezione privata, Firenze Bibliografia B. Rackham, Islamic Pottery and Italian Maiolica. Illustrated Catalogue of a Private Collection , Londra 1959, pp. 120-121 n. 420, tav. 191; E.P. Sani, Per un catalogo delle opere attribuibili a Xanto: una ricognizione sulla sua produttività e sul suo complesso apparato figurativo, linguistico ed erudito , in “Faenza”, XCIII (2007), n. IV-VI, p. 193 fig. 12; E.P.Sani in J.V.G. Mallet, Xanto. Pottery-painter, Poet, Man of the Italian Renaissance , catalogo della mostra, Wallace Collection, Londra 2007, p. 195 n. 168 Il piatto ha cavetto profondo e larga tesa appena inclinata, e poggia su un basso piede privo di anello. Lo smalto, spesso e lucente, mostra microbolliture specie sul retro con tracce di verde. Abbondante è l'uso della cromia a disposizione del pittore, con tocchi di bianco di stagno a dare luce ai dettagli dei volti e profondità al paesaggio. La scena mostra un’ambientazione classica con un vecchio albero dal tronco nodoso e ciuffi di foglie, una rupe alta, coperta da zolle erbose e radici, a creare una quinta ideale. Sullo sfondo, che mostra più piani di orizzonte, un paesaggio fluviale con alte colline squadrate e un borgo turrito. La scena è abitata da diverse figure: sulla sinistra Metabo [1] nell'atto di allungare la lancia su cui è legata la figlia Camilla oltre il fiume [2] , rappresentato sulla destra sotto due figure femminili [3] , Diana con la faretra e una sua compagna. L'episodio, come ci dice lo stesso Xanto nella scritta apposta sul retro del piatto tra i consueti cerchi concentrici gialli, è tratto dall’Eneide [4] di Virgilio: .1532. / Methabo oltr’Amasse / Lancio’ Camilla / Nel . XI . Lib[e]: d[e] l’Eneide . V . / […]fra[…] : Xanto . A. / da Rouigo, i[n] / Urbino. Metabo, re dei Volsci, cacciato dalla città dai suoi nemici, era fuggito con la figlia piccolissima. Mentre era inseguito incontrò sulla sua strada il fiume Amassene ingrossato dalla tempesta, e per salvare la figlia la fissò a una forte picca in modo da poterla lanciare dall’altra parte della riva, facendo voto a Diana di consacrarle la figlia. Giunti in salvo Metabo e Camilla continuarono poi la loro esistenza nei boschi. Questo piatto apparteneva alla celebre collezione Adda di Londra, pubblicata dal Rackam; è stato studiato poi da Elisa Paola Sani in occasione del convegno su Francesco Xanto Avelli tenutosi a Londra per la mostra alla Wallace Collection nel 2007 [5] , inserito nel catalogo della mostra stessa tra le opere attribuibili al pittore rovighese [6] . Proprio in quell'occasione la studiosa rammenta l'esistenza di dodici versioni di questo soggetto datate tra il 1532 e il 1542, quattro delle quali lustrate, analizzandone le variazioni stilistiche, tecniche e compositive attraverso il mutare delle incisioni fonte di ispirazione [7] . L'importanza del nostro piatto è data anche dal fatto che, tra tutte le versioni, questo costituisce l’esempio più precoce pervenutoci. [1] Marco Dente da Raffaello con scena di battaglia da Giulio Romano (BARTSCH XIV, p. 316 n. 420); [2] Il personaggio da cui è tratto il corpo del Fiume, utilizzato di frequente da Xanto Avelli, è derivato dall’incisione di Marcantonio Raimondi da Raffaello raffigurante Isacco che benedice Giacobbe (BARTSCH XIV, p. 153 n. 117), cui è associata la testa di un altro personaggio: per confronto si veda il personaggio al centro de

Auktionsarchiv: Los-Nr. 34
Auktion:
Datum:
09.11.2016
Auktionshaus:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italien
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

PIATTO URBINO, FRANCESCO XANTO AVELLI 1532 Maiolica dipinta in policromia con verde in due toni, blu di cobalto, giallo, giallo-arancio, bruno di manganese. Tocchi di bianco di stagno a dare luce a dettagli dei volti e profondità al paesaggio. Alt. cm 3,5; diam. cm 26,7; diam. piede cm 8,2 Iscrizione sul retro .1532. / Methabo oltr’Amasse / Lancio’ Camilla / Nel . XI . Lib[e]: d[e] l’Eneide . V . / […]fra[…] : Xanto . A. / da Rouigo, i[n] / Urbino. Provenienza Collezione Adda, Parigi; Collection d’un grand amateur, Palais Gallera, 29 novembre - 3 dicembre 1965, lotto 638; Collezione privata, Firenze Bibliografia B. Rackham, Islamic Pottery and Italian Maiolica. Illustrated Catalogue of a Private Collection , Londra 1959, pp. 120-121 n. 420, tav. 191; E.P. Sani, Per un catalogo delle opere attribuibili a Xanto: una ricognizione sulla sua produttività e sul suo complesso apparato figurativo, linguistico ed erudito , in “Faenza”, XCIII (2007), n. IV-VI, p. 193 fig. 12; E.P.Sani in J.V.G. Mallet, Xanto. Pottery-painter, Poet, Man of the Italian Renaissance , catalogo della mostra, Wallace Collection, Londra 2007, p. 195 n. 168 Il piatto ha cavetto profondo e larga tesa appena inclinata, e poggia su un basso piede privo di anello. Lo smalto, spesso e lucente, mostra microbolliture specie sul retro con tracce di verde. Abbondante è l'uso della cromia a disposizione del pittore, con tocchi di bianco di stagno a dare luce ai dettagli dei volti e profondità al paesaggio. La scena mostra un’ambientazione classica con un vecchio albero dal tronco nodoso e ciuffi di foglie, una rupe alta, coperta da zolle erbose e radici, a creare una quinta ideale. Sullo sfondo, che mostra più piani di orizzonte, un paesaggio fluviale con alte colline squadrate e un borgo turrito. La scena è abitata da diverse figure: sulla sinistra Metabo [1] nell'atto di allungare la lancia su cui è legata la figlia Camilla oltre il fiume [2] , rappresentato sulla destra sotto due figure femminili [3] , Diana con la faretra e una sua compagna. L'episodio, come ci dice lo stesso Xanto nella scritta apposta sul retro del piatto tra i consueti cerchi concentrici gialli, è tratto dall’Eneide [4] di Virgilio: .1532. / Methabo oltr’Amasse / Lancio’ Camilla / Nel . XI . Lib[e]: d[e] l’Eneide . V . / […]fra[…] : Xanto . A. / da Rouigo, i[n] / Urbino. Metabo, re dei Volsci, cacciato dalla città dai suoi nemici, era fuggito con la figlia piccolissima. Mentre era inseguito incontrò sulla sua strada il fiume Amassene ingrossato dalla tempesta, e per salvare la figlia la fissò a una forte picca in modo da poterla lanciare dall’altra parte della riva, facendo voto a Diana di consacrarle la figlia. Giunti in salvo Metabo e Camilla continuarono poi la loro esistenza nei boschi. Questo piatto apparteneva alla celebre collezione Adda di Londra, pubblicata dal Rackam; è stato studiato poi da Elisa Paola Sani in occasione del convegno su Francesco Xanto Avelli tenutosi a Londra per la mostra alla Wallace Collection nel 2007 [5] , inserito nel catalogo della mostra stessa tra le opere attribuibili al pittore rovighese [6] . Proprio in quell'occasione la studiosa rammenta l'esistenza di dodici versioni di questo soggetto datate tra il 1532 e il 1542, quattro delle quali lustrate, analizzandone le variazioni stilistiche, tecniche e compositive attraverso il mutare delle incisioni fonte di ispirazione [7] . L'importanza del nostro piatto è data anche dal fatto che, tra tutte le versioni, questo costituisce l’esempio più precoce pervenutoci. [1] Marco Dente da Raffaello con scena di battaglia da Giulio Romano (BARTSCH XIV, p. 316 n. 420); [2] Il personaggio da cui è tratto il corpo del Fiume, utilizzato di frequente da Xanto Avelli, è derivato dall’incisione di Marcantonio Raimondi da Raffaello raffigurante Isacco che benedice Giacobbe (BARTSCH XIV, p. 153 n. 117), cui è associata la testa di un altro personaggio: per confronto si veda il personaggio al centro de

Auktionsarchiv: Los-Nr. 34
Auktion:
Datum:
09.11.2016
Auktionshaus:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italien
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
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