GIOVANNI BATTISTA BEINASCHI (Torino/Fossano 1636 - Napoli 1688) LA CACCIATA DEI MERCANTI DAL TEMPIO Olio su tela, cm. 146 x 196 PROVENIENZA Famiglia napoletana Il dipinto, apparso alla Christie's di Roma nel 1988 è catalogato nell'archivio fotografico della fondazione Federico Zeri come opera di Beinaschi, mentre Maurizio Marini lo pubblica come opera di Giacinto Brandi (M. Marini, 2004, p. 69, f. 9). Successivamente l'attribuzione venne restituita al Beinaschi da Pavone (M.A. Pavone, cat. 12 in Roma 2005, p. 60; M.A Pavone, in Cavallino 2005, p. 122) e successivamente pubblicato da Susanna Marra sempre come Beinasci (V. Pacelli - F. Petrucci, Giovanni Battista Beinaschi, Roma 2011, p. 321). Questo splendido dipinto di grande impatto nell'impaginazione e di grande forza espressiva costituisce un importante aggiunta al linguaggio tardo barocco nel catalogo pittorico delle opere di Giovanni Battista Beinaschi. Da questo la considerazione che le reminiscenze guercinesche si nutrirono nel seicento di una forza tipica del barocco romano e napoletano CONDIZIONI DEL DIPINTO Rintelo novecentesco. Punti e piccole zone di restauro a sinistra e sul volto del Cristo. Un restauro a cerchio sopra il volto della bambina in basso a sinistra, punti di restauro adiacenti al bordo inferiore CORNICE Cornice in legno dorato con intagli a motivi vegetali entro cartigli, del XIX secolo
GIOVANNI BATTISTA BEINASCHI (Torino/Fossano 1636 - Napoli 1688) LA CACCIATA DEI MERCANTI DAL TEMPIO Olio su tela, cm. 146 x 196 PROVENIENZA Famiglia napoletana Il dipinto, apparso alla Christie's di Roma nel 1988 è catalogato nell'archivio fotografico della fondazione Federico Zeri come opera di Beinaschi, mentre Maurizio Marini lo pubblica come opera di Giacinto Brandi (M. Marini, 2004, p. 69, f. 9). Successivamente l'attribuzione venne restituita al Beinaschi da Pavone (M.A. Pavone, cat. 12 in Roma 2005, p. 60; M.A Pavone, in Cavallino 2005, p. 122) e successivamente pubblicato da Susanna Marra sempre come Beinasci (V. Pacelli - F. Petrucci, Giovanni Battista Beinaschi, Roma 2011, p. 321). Questo splendido dipinto di grande impatto nell'impaginazione e di grande forza espressiva costituisce un importante aggiunta al linguaggio tardo barocco nel catalogo pittorico delle opere di Giovanni Battista Beinaschi. Da questo la considerazione che le reminiscenze guercinesche si nutrirono nel seicento di una forza tipica del barocco romano e napoletano CONDIZIONI DEL DIPINTO Rintelo novecentesco. Punti e piccole zone di restauro a sinistra e sul volto del Cristo. Un restauro a cerchio sopra il volto della bambina in basso a sinistra, punti di restauro adiacenti al bordo inferiore CORNICE Cornice in legno dorato con intagli a motivi vegetali entro cartigli, del XIX secolo
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