ARTISTA ROMANO DEL XVII SECOLO Madonna con il Bambino, Dio Padre ed angeli recanti i simboli della Passione. 102 x 133 cm Olio su tela Tipologia oggetto Opere su tela/tavola Dipartimento ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO Periodo Arte antica L’opera è un ottimo esempio della corrente classicista del Barocco tardo in ambito romano, attribuibile alla cerchia di Carlo Maratti (o Maratta), le quali opere già a partire dagli anni ’50 del 1600 erano caratterizzate da un vocabolario stilistico mutuato sull’osservazione di artisti quali Raffaello, Correggio, gli esponenti del primo classicismo barocco come Annibale Carracci Guido Reni il Domenichino, Francesco Albani il colorismo della pittura veneta, in particolare del Tiziano. Negli anni ’70 Carlo Maratti fondò una bottega di grande successo per far fronte alle numerosissime commissioni, formando e collaborando con diversi artisti che diverranno esponenti eccellenti della scuola di pittura romana tra il XVII ed il XVIII secolo. Il quadro, probabilmente destinato alla funzione di pala d’altare, raffigura la Vergine, dallo sguardo malinconicamente abbassato, con in grembo il Bambino Gesù, le braccia rivolte verso l’alto in direzione di Dio Padre, che indica il cartiglio “titulus crucis” sulla Croce; intorno, una schiera di angeli sospesi in volo recano gli attributi iconografici prefiguranti il martirio: la colonna della flagellazione, il sudario, la lancia del centurione e la lancia con la spugna imbevuta d’aceto, il calice dell’Ultima Cena, la corona di spine, il martello, la tenaglia e i tre chiodi della crocifissione. Ai piedi della Vergine, un cesto con la tunica di Cristo e la tenaglia, mentre al suo fianco il drappo rosso intenso simboleggia il futuro martirio di Gesù; lo sfondo paesaggistico ed il cielo dal cromatismo vibrante rimandano al modello tizianesco. La datazione probabile dell’opera è da collocarsi tra gli ultimi decenni della seconda metà del XVII secolo.
ARTISTA ROMANO DEL XVII SECOLO Madonna con il Bambino, Dio Padre ed angeli recanti i simboli della Passione. 102 x 133 cm Olio su tela Tipologia oggetto Opere su tela/tavola Dipartimento ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO Periodo Arte antica L’opera è un ottimo esempio della corrente classicista del Barocco tardo in ambito romano, attribuibile alla cerchia di Carlo Maratti (o Maratta), le quali opere già a partire dagli anni ’50 del 1600 erano caratterizzate da un vocabolario stilistico mutuato sull’osservazione di artisti quali Raffaello, Correggio, gli esponenti del primo classicismo barocco come Annibale Carracci Guido Reni il Domenichino, Francesco Albani il colorismo della pittura veneta, in particolare del Tiziano. Negli anni ’70 Carlo Maratti fondò una bottega di grande successo per far fronte alle numerosissime commissioni, formando e collaborando con diversi artisti che diverranno esponenti eccellenti della scuola di pittura romana tra il XVII ed il XVIII secolo. Il quadro, probabilmente destinato alla funzione di pala d’altare, raffigura la Vergine, dallo sguardo malinconicamente abbassato, con in grembo il Bambino Gesù, le braccia rivolte verso l’alto in direzione di Dio Padre, che indica il cartiglio “titulus crucis” sulla Croce; intorno, una schiera di angeli sospesi in volo recano gli attributi iconografici prefiguranti il martirio: la colonna della flagellazione, il sudario, la lancia del centurione e la lancia con la spugna imbevuta d’aceto, il calice dell’Ultima Cena, la corona di spine, il martello, la tenaglia e i tre chiodi della crocifissione. Ai piedi della Vergine, un cesto con la tunica di Cristo e la tenaglia, mentre al suo fianco il drappo rosso intenso simboleggia il futuro martirio di Gesù; lo sfondo paesaggistico ed il cielo dal cromatismo vibrante rimandano al modello tizianesco. La datazione probabile dell’opera è da collocarsi tra gli ultimi decenni della seconda metà del XVII secolo.
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