Paesaggi laziali Olio su tela ovale, cm 85X61 (2)
I dipinti in esame per i caratteri di stile e scrittura si attribuiscono ad un autore settecentesco e appare evidente la genesi illustrativa dagli esempi di Vernet, ma è altresì possibile percepire la conoscenza del paesismo romano evocato da Hubert Robert Il risultato è una creazione dal raffinato valore decorativo, ben eseguita e la qualità si percepisce osservando i brani di figura, risolti a macchia e di corrette proporzione rispetto allo spazio scenico. Dal punto di vista generale è possibile ipotizzare che l'autore sia attivo o abbia svolto un soggiorno in Italia e ciò rende possibile quale ipotesi attributiva quella di riconoscere in Lacroix de Marseille il nostro artefice, che, documentato a Roma e a Napoli tra il 1750 e il 1759, contribuì alla diffusione internazionale del gusto paesistico vernettiano, che caratterizzerà il genere della veduta sino all'età romantica. L'elaborazione di questi temi concorse a elaborare anche vedute di gusto 'pittoresco', con temi e soggetti che durante l'Ottocento declinarono nella produzione di gouache, in cui il paesaggio trova commistione con la scena di genere. Bibliografia di riferimento: G. Sestieri, 'Repertorio della Pittura Romana della fine del Seicento e del Settecento', Torino 1994, ad vocem
Paesaggi laziali Olio su tela ovale, cm 85X61 (2)
I dipinti in esame per i caratteri di stile e scrittura si attribuiscono ad un autore settecentesco e appare evidente la genesi illustrativa dagli esempi di Vernet, ma è altresì possibile percepire la conoscenza del paesismo romano evocato da Hubert Robert Il risultato è una creazione dal raffinato valore decorativo, ben eseguita e la qualità si percepisce osservando i brani di figura, risolti a macchia e di corrette proporzione rispetto allo spazio scenico. Dal punto di vista generale è possibile ipotizzare che l'autore sia attivo o abbia svolto un soggiorno in Italia e ciò rende possibile quale ipotesi attributiva quella di riconoscere in Lacroix de Marseille il nostro artefice, che, documentato a Roma e a Napoli tra il 1750 e il 1759, contribuì alla diffusione internazionale del gusto paesistico vernettiano, che caratterizzerà il genere della veduta sino all'età romantica. L'elaborazione di questi temi concorse a elaborare anche vedute di gusto 'pittoresco', con temi e soggetti che durante l'Ottocento declinarono nella produzione di gouache, in cui il paesaggio trova commistione con la scena di genere. Bibliografia di riferimento: G. Sestieri, 'Repertorio della Pittura Romana della fine del Seicento e del Settecento', Torino 1994, ad vocem
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