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Auktionsarchiv: Los-Nr. 10

Giovanni della Robbia (Firenze 1469

Schätzpreis
40.000 € - 60.000 €
ca. 44.959 $ - 67.438 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 10

Giovanni della Robbia (Firenze 1469

Schätzpreis
40.000 € - 60.000 €
ca. 44.959 $ - 67.438 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Beschreibung:

Giovanni della Robbia (Firenze 1469 - 1529/30) MADONNA COL BAMBINO E SAN GIOVANNINO, 1520 CIRCA Statuetta in terracotta parzialmente invetriata policroma cm 63x30x19 MADONNA WITH CHILD AND YOUNG JOHN THE BAPTIST, CIRCA 1520 A terracotta sculpture, partly glazed and polychromed 63x30x19 cm Bibliografia di riferimento A. Marquand, Giovanni della Robbia , Princeton 1920; G. Gentilini, I Della Robbia. La scultura invetriata nel Rinascimento , vol. II, Firenze 1992; I Della Robbia e l’“arte nuova” della scultura invetriata , catalogo della mostra (Fiesole, Basilica di Sant’Alessandro, 29 maggio - 1 novembre 1998) a cura di G. Gentilini, Firenze 1998; I Della Robbia. Il dialogo tra le Arti nel Rinascimento , catalogo della mostra (Arezzo, Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna, 21 febbraio - 7 giugno 2009) a cura di G. Gentilini, Milano 2009; M. Bormand, Da David a san Girolamo: identità civica e devozione religiosa nella piccola statuaria robbiana , ivi, pp. 118-127 L’elegante, briosa statuetta raffigura la Madonna in atto di offrire alla venerazione dei fedeli il Gesù Bambino, che, seduto tra le braccia della madre con una disinvolta posa sgambettante e ben poggiato al seno col braccio flesso ad angolo, stringe nella mano destra un uccellino - suo ricorrente attributo allusivo alla Passione, come il gesto di Maria che ne solletica un piede -, mentre a fianco della Vergine entra in scena il Battista fanciullo, proteso a osservare il cuginetto con modi reverenti recando il consueto cartiglio col profetico annuncio del sacrificio di Cristo, “ECCE.AGN(US.DEI)”. La Madonna indossa un ampio, regale mantello azzurro foderato di verde, chiuso sul petto da un prezioso maspillo cruciforme costituito da quattro perle incastonate attorno a un rubino, sopra una tunica purpurea - il rosso, assente nella tavolozza robbiana, è surrogato dal manganese - cinta da una fusciacca e bordata lungo lo scollo e ai polsi in giallo oro. I capelli sono raccolti sotto il candido velo da una tenia, con un sofisticato gusto ‘all’antica’ che si rivela ancor più esplicito nella foggia romana dei calzari, simili ai sandali del San Giovannino, che veste la tradizionale, rustica tunica di pelle di cammello, allusiva alla sua vita eremitica, intorno alla quale si avvolge il manto rosso. La regalità di Maria e quella di Gesù viene qui ulteriormente enfatizzata dalle raffinate coroncine polilobate e cesellate; inoltre possiamo ritenere che lo spiccato valore devozionale dell’immagine fosse in origine esplicitato da un’iscrizione mariana tracciata in oro ‘a mordente’ sopra la fascia azzurra dell’alta base color porfido. Di tali finiture “a freddo” l’opera conserva tracce significative negli incarnati privi d’invetriatura, dove una policromia naturalistica a olio o tempera doveva coniugarsi con i fulgidi smalti ceramici delle vesti e degli ornamenti, secondo una tecnica ben attestata nell’attività dei Della Robbia di primo Cinquecento, anche attraverso i documenti, della quale sopravvivono esigue testimonianze integre. Nella folta e variegata produzione plastica robbiana simili statuette e piccoli gruppi plastici di soggetto sacro o allegorico, destinate perlopiù alla devozione privata e all’arredo delle dimore signorili, caratterizzate come in questo caso da un’arguta, giocosa naïveté, da un’esuberante vena decorativa e dalle sgargianti tonalità dell’invetriatura, contraddistinguono la fantasiosa attività di Giovanni della Robbia (Gentilini 1992, pp. 308-309, 325-326; I Della Robbia 2008, pp. 261-270; I Della Robbia 2009, pp. 251-253, 272-275, 350-351, 359-360; Bormand 2009): il più conosciuto, prolifico e autonomo tra i cinque figli di Andrea che, dopo aver a lungo collaborato col padre, ne ereditarono il magistero ceramico e la rinomata bottega di via Guelfa (Marquand 1920; Idem 1928, pp. 181-192; Gentilini 1992, pp. 279-328). In particolare, sono ben note e piuttosto numerose quelle che rappresentano Giuditta con la testa di Oloferne (Firenze,

Auktionsarchiv: Los-Nr. 10
Auktion:
Datum:
17.04.2019
Auktionshaus:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italien
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

Giovanni della Robbia (Firenze 1469 - 1529/30) MADONNA COL BAMBINO E SAN GIOVANNINO, 1520 CIRCA Statuetta in terracotta parzialmente invetriata policroma cm 63x30x19 MADONNA WITH CHILD AND YOUNG JOHN THE BAPTIST, CIRCA 1520 A terracotta sculpture, partly glazed and polychromed 63x30x19 cm Bibliografia di riferimento A. Marquand, Giovanni della Robbia , Princeton 1920; G. Gentilini, I Della Robbia. La scultura invetriata nel Rinascimento , vol. II, Firenze 1992; I Della Robbia e l’“arte nuova” della scultura invetriata , catalogo della mostra (Fiesole, Basilica di Sant’Alessandro, 29 maggio - 1 novembre 1998) a cura di G. Gentilini, Firenze 1998; I Della Robbia. Il dialogo tra le Arti nel Rinascimento , catalogo della mostra (Arezzo, Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna, 21 febbraio - 7 giugno 2009) a cura di G. Gentilini, Milano 2009; M. Bormand, Da David a san Girolamo: identità civica e devozione religiosa nella piccola statuaria robbiana , ivi, pp. 118-127 L’elegante, briosa statuetta raffigura la Madonna in atto di offrire alla venerazione dei fedeli il Gesù Bambino, che, seduto tra le braccia della madre con una disinvolta posa sgambettante e ben poggiato al seno col braccio flesso ad angolo, stringe nella mano destra un uccellino - suo ricorrente attributo allusivo alla Passione, come il gesto di Maria che ne solletica un piede -, mentre a fianco della Vergine entra in scena il Battista fanciullo, proteso a osservare il cuginetto con modi reverenti recando il consueto cartiglio col profetico annuncio del sacrificio di Cristo, “ECCE.AGN(US.DEI)”. La Madonna indossa un ampio, regale mantello azzurro foderato di verde, chiuso sul petto da un prezioso maspillo cruciforme costituito da quattro perle incastonate attorno a un rubino, sopra una tunica purpurea - il rosso, assente nella tavolozza robbiana, è surrogato dal manganese - cinta da una fusciacca e bordata lungo lo scollo e ai polsi in giallo oro. I capelli sono raccolti sotto il candido velo da una tenia, con un sofisticato gusto ‘all’antica’ che si rivela ancor più esplicito nella foggia romana dei calzari, simili ai sandali del San Giovannino, che veste la tradizionale, rustica tunica di pelle di cammello, allusiva alla sua vita eremitica, intorno alla quale si avvolge il manto rosso. La regalità di Maria e quella di Gesù viene qui ulteriormente enfatizzata dalle raffinate coroncine polilobate e cesellate; inoltre possiamo ritenere che lo spiccato valore devozionale dell’immagine fosse in origine esplicitato da un’iscrizione mariana tracciata in oro ‘a mordente’ sopra la fascia azzurra dell’alta base color porfido. Di tali finiture “a freddo” l’opera conserva tracce significative negli incarnati privi d’invetriatura, dove una policromia naturalistica a olio o tempera doveva coniugarsi con i fulgidi smalti ceramici delle vesti e degli ornamenti, secondo una tecnica ben attestata nell’attività dei Della Robbia di primo Cinquecento, anche attraverso i documenti, della quale sopravvivono esigue testimonianze integre. Nella folta e variegata produzione plastica robbiana simili statuette e piccoli gruppi plastici di soggetto sacro o allegorico, destinate perlopiù alla devozione privata e all’arredo delle dimore signorili, caratterizzate come in questo caso da un’arguta, giocosa naïveté, da un’esuberante vena decorativa e dalle sgargianti tonalità dell’invetriatura, contraddistinguono la fantasiosa attività di Giovanni della Robbia (Gentilini 1992, pp. 308-309, 325-326; I Della Robbia 2008, pp. 261-270; I Della Robbia 2009, pp. 251-253, 272-275, 350-351, 359-360; Bormand 2009): il più conosciuto, prolifico e autonomo tra i cinque figli di Andrea che, dopo aver a lungo collaborato col padre, ne ereditarono il magistero ceramico e la rinomata bottega di via Guelfa (Marquand 1920; Idem 1928, pp. 181-192; Gentilini 1992, pp. 279-328). In particolare, sono ben note e piuttosto numerose quelle che rappresentano Giuditta con la testa di Oloferne (Firenze,

Auktionsarchiv: Los-Nr. 10
Auktion:
Datum:
17.04.2019
Auktionshaus:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
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