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Auktionsarchiv: Los-Nr. 48

(VERDI, Giuseppe) MUZIO, Emanuele (1825-1890). Bellissimo insieme di venticinque lunghe (tutte di tre o quattro pagine 8o ) lettere autografe firmate, tutte indirizzate a Verdi nell'arco del 1883. Testimonianza dell'intima confidenza tra maestro e al...

Auction 14.06.2001
14.06.2001
Schätzpreis
20.000.000 ITL - 25.000.000 ITL
ca. 8.820 $ - 11.025 $
Zuschlagspreis:
24.500.000 ITL
ca. 10.804 $
Auktionsarchiv: Los-Nr. 48

(VERDI, Giuseppe) MUZIO, Emanuele (1825-1890). Bellissimo insieme di venticinque lunghe (tutte di tre o quattro pagine 8o ) lettere autografe firmate, tutte indirizzate a Verdi nell'arco del 1883. Testimonianza dell'intima confidenza tra maestro e al...

Auction 14.06.2001
14.06.2001
Schätzpreis
20.000.000 ITL - 25.000.000 ITL
ca. 8.820 $ - 11.025 $
Zuschlagspreis:
24.500.000 ITL
ca. 10.804 $
Beschreibung:

(VERDI, Giuseppe) MUZIO, Emanuele (1825-1890). Bellissimo insieme di venticinque lunghe (tutte di tre o quattro pagine 8o ) lettere autografe firmate, tutte indirizzate a Verdi nell'arco del 1883. Testimonianza dell'intima confidenza tra maestro e allievo (in effetti l'unico, Muzio, che si possa a tutti gli effetti definire tale: sia come direttore d'orchestra - era lui il designato a dirigere la prima dell' Aida , malgrado si trovasse poi costretto a rinunciarvi, e come direttore fece una brillante carriera americana - che come compositore) - il quale fu tra l'altro, in gioventù, discreto ed efficiente trait d'union fra l'esigentissimo produttore e il suo volano "industriale": Casa Ricordi -, questo carteggio assai compatto e coeso costituisce un prezioso insight nell'officina verdiana, giunta nell'83 alla decisiva svolta dell' Otello (che però dovrà attendere ancora quattro anni...): l'anno non a caso è quello segnato, in febbraio, dalla morte di Wagner, a Venezia. In questo periodo, compreso tra le edizioni francesi del Don Carlo e del Simon Boccanegra , Muzio (al quale Verdi ha dato mandato di supervisionare la preparazione dell'esecuzione, affidata però a Franco Faccio) è spessissimo a Parigi, dove per il maestro è una vera e propria longa manus , e informa Verdi sulle minime variazioni d'umore dell'ambiente musicale francese nei suoi confronti. Si legge per esempio nella lettera Parigi 20 Giugno 1883 : Col Boccanegra e D. Carlos e buone riproduzioni dell'antico repertorio vi sono abbastanza abbonati per quest'anno. In seguito dipenderà dalla qualià della produzione che faranno i giovani maestri italiani, o dall'Otello se Egli lo comporrà. Un modo di resistere all'invazione francese è quello poi di avere dal direttore d'orchestra in poi, tutto il personale Italiano, e specialmente i capi che soli dovranno dire quali sono le opere che si devono dare ...; Parigi 16 novembre 1883 : Le prove del Boccanegra a quanto mi dice questa mattina Faccio progrediscono regolarmente. Ha fatto la lettura delle musica, ed oggi comincia a provare cogli artisti cori e orchestra. L'impresa [del Théâtre des Italiens] aveva scritturata una numerosa orchestra ma mancando lo spazio Faccio ha dovuto lasciare in libertà due primi, due secondi e due viole e teme che i 75 coristi italiani siano troppi per la proporzione dell'orchestra . Ma il ruolo di Muzio è sfaccettato; e a Parigi difende anche gli interessi del vecchio datore di lavoro, Ricordi (almeno per quanto riguarda Verdi, per il quale è evidentemente il miglior intermediario ...); nella lettera Parigi 16 Luglio 1883 si legge: "Certamente i droits d'auteur di Boccanegra e Don Carlos (Francese o Italiano) appartengono a Verdi, né ho bisogno perciò di consultare i contratti". Così mi scrive Giulio Ricordi in risposa alla domanda che gli feci e della quale gli ho data comunicazione nell'ultima mia... ; e poi, Parigi 27 luglio 1883 : Ieri ho spedito a Ricordi il libretto in pulito e ben copiato del Simon Boccanegra [...] Il Teatro Italiano andrà bene o male, questo non si sa, ma rendergli giustizia che ha lavorato e ben lavorato . Insieme di grandissimo interesse. (25)

Auktionsarchiv: Los-Nr. 48
Auktion:
Datum:
14.06.2001
Auktionshaus:
Christie's
Rome
Beschreibung:

(VERDI, Giuseppe) MUZIO, Emanuele (1825-1890). Bellissimo insieme di venticinque lunghe (tutte di tre o quattro pagine 8o ) lettere autografe firmate, tutte indirizzate a Verdi nell'arco del 1883. Testimonianza dell'intima confidenza tra maestro e allievo (in effetti l'unico, Muzio, che si possa a tutti gli effetti definire tale: sia come direttore d'orchestra - era lui il designato a dirigere la prima dell' Aida , malgrado si trovasse poi costretto a rinunciarvi, e come direttore fece una brillante carriera americana - che come compositore) - il quale fu tra l'altro, in gioventù, discreto ed efficiente trait d'union fra l'esigentissimo produttore e il suo volano "industriale": Casa Ricordi -, questo carteggio assai compatto e coeso costituisce un prezioso insight nell'officina verdiana, giunta nell'83 alla decisiva svolta dell' Otello (che però dovrà attendere ancora quattro anni...): l'anno non a caso è quello segnato, in febbraio, dalla morte di Wagner, a Venezia. In questo periodo, compreso tra le edizioni francesi del Don Carlo e del Simon Boccanegra , Muzio (al quale Verdi ha dato mandato di supervisionare la preparazione dell'esecuzione, affidata però a Franco Faccio) è spessissimo a Parigi, dove per il maestro è una vera e propria longa manus , e informa Verdi sulle minime variazioni d'umore dell'ambiente musicale francese nei suoi confronti. Si legge per esempio nella lettera Parigi 20 Giugno 1883 : Col Boccanegra e D. Carlos e buone riproduzioni dell'antico repertorio vi sono abbastanza abbonati per quest'anno. In seguito dipenderà dalla qualià della produzione che faranno i giovani maestri italiani, o dall'Otello se Egli lo comporrà. Un modo di resistere all'invazione francese è quello poi di avere dal direttore d'orchestra in poi, tutto il personale Italiano, e specialmente i capi che soli dovranno dire quali sono le opere che si devono dare ...; Parigi 16 novembre 1883 : Le prove del Boccanegra a quanto mi dice questa mattina Faccio progrediscono regolarmente. Ha fatto la lettura delle musica, ed oggi comincia a provare cogli artisti cori e orchestra. L'impresa [del Théâtre des Italiens] aveva scritturata una numerosa orchestra ma mancando lo spazio Faccio ha dovuto lasciare in libertà due primi, due secondi e due viole e teme che i 75 coristi italiani siano troppi per la proporzione dell'orchestra . Ma il ruolo di Muzio è sfaccettato; e a Parigi difende anche gli interessi del vecchio datore di lavoro, Ricordi (almeno per quanto riguarda Verdi, per il quale è evidentemente il miglior intermediario ...); nella lettera Parigi 16 Luglio 1883 si legge: "Certamente i droits d'auteur di Boccanegra e Don Carlos (Francese o Italiano) appartengono a Verdi, né ho bisogno perciò di consultare i contratti". Così mi scrive Giulio Ricordi in risposa alla domanda che gli feci e della quale gli ho data comunicazione nell'ultima mia... ; e poi, Parigi 27 luglio 1883 : Ieri ho spedito a Ricordi il libretto in pulito e ben copiato del Simon Boccanegra [...] Il Teatro Italiano andrà bene o male, questo non si sa, ma rendergli giustizia che ha lavorato e ben lavorato . Insieme di grandissimo interesse. (25)

Auktionsarchiv: Los-Nr. 48
Auktion:
Datum:
14.06.2001
Auktionshaus:
Christie's
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