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Auktionsarchiv: Los-Nr. 112

Toshimitsu Imai Rouge

Schätzpreis
60.000 € - 80.000 €
ca. 64.793 $ - 86.391 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 112

Toshimitsu Imai Rouge

Schätzpreis
60.000 € - 80.000 €
ca. 64.793 $ - 86.391 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Beschreibung:

Toshimitsu Imai Rouge Firmato e datato Imai 62 in basso a destra Olio e materia su tela cm 60x70 Eseguito nel 1962 Firma e titolo sul retro Provenienza: Galleria Il Centro, Napoli (come da etichetta sul retro) Figura chiave della contaminazione tra l’arte contemporanea orientale e occidentale, Toshimitsu Imai nasce a Kyoto nel 1928 e si trasferisce a Parigi nel 1952, dove espone nel 1953 e nel 1954 al Salon de l’Art Sacré. Sotto l’influenza del critico Michel Tapié e dopo l’incontro con altri artisti, tra i quali Sam Francis Imai passa alla rappresentazione informale e crea un importantissimo ponte con l’arte di avanguardia giapponese, in primis il gruppo Gutai, e la cultura contemporanea europea, spingendo anche diverse rilevanti figure dell’avanguardia europea, tra i quali George Mathieu, ad intraprendere il primo viaggio in Giappone. Quando direziona la sua arte verso l’informale, Imai compie un passo deciso dall’indagine sulla profondità della natura umana verso le sue fonti, risalendo agli elementi primitivi dell’arte giapponese e ricercando la perfetta unità di segni e materia. Già dal 1956 l’opera di Imai è trattata dal leggendario gallerista newyorkese Leo Castelli e dal 1957 dalla Galerie Stadler di Parigi. Il grande successo arriva con la Biennale di Sao Paulo e la Biennale di Venezia del 1960, mentre nel 1962, anno in cui esegue l’opera qui presentata, Toshimitsu Imai riceve un premio in occasione della 5 ° Mostra di arte giapponese contemporanea di Tokyo, ragion per cui il Museo d’Arte moderna di Tokyo acquista molti dei suoi dipinti. Dal 1970 Imai si divide tra la Francia ed il Giappone, espone per due anni al Centre Georges Pompidou di Parigi e inizia ad integrare sempre più elementi di tradizione orientale nelle sue opere. Nella sua significativa evoluzione, l’artista giapponese rimane sempre legato alla sua terra d’origine, tanto da essere co-fondatore dell’Associazione degli artisti contemporanei giapponesi (JCAA) nel 1984. Nell’arco della sua vita, Toshimitsu Imai riceve numerosi riconoscimenti, in Francia e in Europa: nel 1991 è nominato cittadino onorario di Madrid e, nel 1992, di Lione; nel 1996 è nominato Chevalier de la Légion d’honneur, mentre nel 1997 riceve l’investitura di Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres. Muore nel 2002 lasciando una vasta produzione che segna l’avvicinamento e la conseguente contaminazione tra l’arte contemporanea occidentale ed orientale. La tattilità riveste un ruolo fondamentale nelle sue opere, l’uso massiccio dei colori caldi nei suoi quadri più importanti è una rappresentazione scultorea di energia. Nella matericissima opera qui presentata l’opposizione tra la parte inferiore calda, con il giallo e il rosso, e la parte fredda superiore, con la predominanza del bianco e del nero, crea una sorprendente esplosione organica e materiale che esce fuori dalla bidimensionalità della tela. Allo stesso tempo lo scontro sembra squarciare il dipinto a metà, creando una profondità nella quale si immerge la vista dello spettatore.

Auktionsarchiv: Los-Nr. 112
Auktion:
Datum:
29.11.2016
Auktionshaus:
Casa d'Aste Blindarte
Via Caio Duilio 4d/10
80125 Napoli
Italien
info@blindarte.com
+39 081 2395261
+39 081 5935042
Beschreibung:

Toshimitsu Imai Rouge Firmato e datato Imai 62 in basso a destra Olio e materia su tela cm 60x70 Eseguito nel 1962 Firma e titolo sul retro Provenienza: Galleria Il Centro, Napoli (come da etichetta sul retro) Figura chiave della contaminazione tra l’arte contemporanea orientale e occidentale, Toshimitsu Imai nasce a Kyoto nel 1928 e si trasferisce a Parigi nel 1952, dove espone nel 1953 e nel 1954 al Salon de l’Art Sacré. Sotto l’influenza del critico Michel Tapié e dopo l’incontro con altri artisti, tra i quali Sam Francis Imai passa alla rappresentazione informale e crea un importantissimo ponte con l’arte di avanguardia giapponese, in primis il gruppo Gutai, e la cultura contemporanea europea, spingendo anche diverse rilevanti figure dell’avanguardia europea, tra i quali George Mathieu, ad intraprendere il primo viaggio in Giappone. Quando direziona la sua arte verso l’informale, Imai compie un passo deciso dall’indagine sulla profondità della natura umana verso le sue fonti, risalendo agli elementi primitivi dell’arte giapponese e ricercando la perfetta unità di segni e materia. Già dal 1956 l’opera di Imai è trattata dal leggendario gallerista newyorkese Leo Castelli e dal 1957 dalla Galerie Stadler di Parigi. Il grande successo arriva con la Biennale di Sao Paulo e la Biennale di Venezia del 1960, mentre nel 1962, anno in cui esegue l’opera qui presentata, Toshimitsu Imai riceve un premio in occasione della 5 ° Mostra di arte giapponese contemporanea di Tokyo, ragion per cui il Museo d’Arte moderna di Tokyo acquista molti dei suoi dipinti. Dal 1970 Imai si divide tra la Francia ed il Giappone, espone per due anni al Centre Georges Pompidou di Parigi e inizia ad integrare sempre più elementi di tradizione orientale nelle sue opere. Nella sua significativa evoluzione, l’artista giapponese rimane sempre legato alla sua terra d’origine, tanto da essere co-fondatore dell’Associazione degli artisti contemporanei giapponesi (JCAA) nel 1984. Nell’arco della sua vita, Toshimitsu Imai riceve numerosi riconoscimenti, in Francia e in Europa: nel 1991 è nominato cittadino onorario di Madrid e, nel 1992, di Lione; nel 1996 è nominato Chevalier de la Légion d’honneur, mentre nel 1997 riceve l’investitura di Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres. Muore nel 2002 lasciando una vasta produzione che segna l’avvicinamento e la conseguente contaminazione tra l’arte contemporanea occidentale ed orientale. La tattilità riveste un ruolo fondamentale nelle sue opere, l’uso massiccio dei colori caldi nei suoi quadri più importanti è una rappresentazione scultorea di energia. Nella matericissima opera qui presentata l’opposizione tra la parte inferiore calda, con il giallo e il rosso, e la parte fredda superiore, con la predominanza del bianco e del nero, crea una sorprendente esplosione organica e materiale che esce fuori dalla bidimensionalità della tela. Allo stesso tempo lo scontro sembra squarciare il dipinto a metà, creando una profondità nella quale si immerge la vista dello spettatore.

Auktionsarchiv: Los-Nr. 112
Auktion:
Datum:
29.11.2016
Auktionshaus:
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Via Caio Duilio 4d/10
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