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Auktionsarchiv: Los-Nr. 336

Stefano Pozzi, (1699-1768)

TRA MITO E VIRTU'
07.06.2017
Schätzpreis
15.000 € - 20.000 €
ca. 16.797 $ - 22.396 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 336

Stefano Pozzi, (1699-1768)

TRA MITO E VIRTU'
07.06.2017
Schätzpreis
15.000 € - 20.000 €
ca. 16.797 $ - 22.396 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Beschreibung:

L'Immacolata Concezione, circa 1762 olio su tela a sesto sagomato, cm. 108x79,5; cornice originale in legno dorato e scolpito A tergo etichetta della mostra tenuta al Philadelphia Museum of Art dal 16 marzo al 28 maggio 2000 Bibl.: U.Hiesinger-A.Percy, A scholar collects: selections from the Anthony Morris Clarck Bequest, catalogo della mostra, Philadelphia, 1980, p. 59, n. 1; G.Michel, Stefano Pozzi La vita. Regesto, Bergamo, 1996, pp. 41-42; A.Pacia-S.Susinno, "Stefano Pozzi. Le opere", in I pittori bergamaschi. Il Settecento, IV, Bergamo, 1996, p. 159, n. 52; S.Susinno, "Diffusione del classicismo romano nella formazione artistica dell'Accademia di Brera", in La pittura romana dal Protoneoclassico al Neoclassico e le sue diramazioni nell'area italiana, Atti del convegno, Ravello, 1997, p. 159, n. 52; E.P.Bowron-J.J.Rishel (a cura di), Art in Rome in the Eighteenth Century, catalogo della mostra, Philadelphia, 2000, pp. 433-434, n. 281 (il dipinto è pubblicato con dimensioni errate) Esp.: Art in Rome in the Eighteenth Century, catalogo della mostra, Philadelphia, 2000 Il dipinto faceva originariamente parte di una serie di sei tele, di misure lievemente differenti, ormai smembrata, che decoravano la cappella del cardinale Flavio II Chigi (1711-1771) nell’appartamento a lui riservato nel palazzo gentilizio a piazza Colonna in Roma: quattro avevano per soggetto episodi della vita della Vergine e due si riferivano alla storia veterotestamentaria di Tobiolo e l'arcangelo Raffaele. La cappella, realizzata a partire dal 1758 sotto la direzione dello scultore Pietro Bracci ospitava, oltre alle opere di Pozzi, anche due ovali eseguiti nel 1761 da Pompeo Batoni uno di essi si legava al tema di Tobiolo poiché rappresentava L'angelo custode. Le tele furono successivamente spostate in un altro ambiente di palazzo Chigi, ma erano ancora insieme nel 1958 quando furono inventariate per una divisione ereditaria; dopo quella data, furono divise tra gli eredi Chigi. L'immagine di Maria, nel nostro dipinto, riflette gli ideali di moderazione, grazia e squisita eleganza che Pozzi poteva immediatamente condividere con Flavio Chigi, membro dell'Accademia dell'Arcadia con lo pseudonimo di Aufilo Sireo. Inoltre, le dimensioni e l'iconografia dell'opera, come quelle di tutti gli altri dipinti della serie, dimostrano il loro carattere di devozione privata: esse si ricollegano direttamente alla tradizione gesuita e controriformistica, nella quale la Vergine siede sopra un cumulo di nubi. Seppur imbevuto di tale cultura, Andrea Pozzi dimostra la propria profonda sensibilità nell'affrontare il tema mariano, utilizzando una tavolozza estremamente soffusa ed elegante per esprimere il proprio sentire religioso, una sorta di "religione del cuore". Uno dei sei dipinti facenti parte di questa serie, raffigurante la Visitazione, è stato venduto nel 2014 da Pandolfini a Firenze Stato di conservazione: l'opera presenta un'antica reintelatura; la pellicola pittorica presenta minuti ritocchi sparsi più concentrati sulla veste della Verginei

Auktionsarchiv: Los-Nr. 336
Auktion:
Datum:
07.06.2017
Auktionshaus:
Bolli e Romiti, Casa d'Aste
Viale Giuseppe Mazzini 1
00195 Rom
Italien
info@bolliromiti.it
+39 0336 546 047
Beschreibung:

L'Immacolata Concezione, circa 1762 olio su tela a sesto sagomato, cm. 108x79,5; cornice originale in legno dorato e scolpito A tergo etichetta della mostra tenuta al Philadelphia Museum of Art dal 16 marzo al 28 maggio 2000 Bibl.: U.Hiesinger-A.Percy, A scholar collects: selections from the Anthony Morris Clarck Bequest, catalogo della mostra, Philadelphia, 1980, p. 59, n. 1; G.Michel, Stefano Pozzi La vita. Regesto, Bergamo, 1996, pp. 41-42; A.Pacia-S.Susinno, "Stefano Pozzi. Le opere", in I pittori bergamaschi. Il Settecento, IV, Bergamo, 1996, p. 159, n. 52; S.Susinno, "Diffusione del classicismo romano nella formazione artistica dell'Accademia di Brera", in La pittura romana dal Protoneoclassico al Neoclassico e le sue diramazioni nell'area italiana, Atti del convegno, Ravello, 1997, p. 159, n. 52; E.P.Bowron-J.J.Rishel (a cura di), Art in Rome in the Eighteenth Century, catalogo della mostra, Philadelphia, 2000, pp. 433-434, n. 281 (il dipinto è pubblicato con dimensioni errate) Esp.: Art in Rome in the Eighteenth Century, catalogo della mostra, Philadelphia, 2000 Il dipinto faceva originariamente parte di una serie di sei tele, di misure lievemente differenti, ormai smembrata, che decoravano la cappella del cardinale Flavio II Chigi (1711-1771) nell’appartamento a lui riservato nel palazzo gentilizio a piazza Colonna in Roma: quattro avevano per soggetto episodi della vita della Vergine e due si riferivano alla storia veterotestamentaria di Tobiolo e l'arcangelo Raffaele. La cappella, realizzata a partire dal 1758 sotto la direzione dello scultore Pietro Bracci ospitava, oltre alle opere di Pozzi, anche due ovali eseguiti nel 1761 da Pompeo Batoni uno di essi si legava al tema di Tobiolo poiché rappresentava L'angelo custode. Le tele furono successivamente spostate in un altro ambiente di palazzo Chigi, ma erano ancora insieme nel 1958 quando furono inventariate per una divisione ereditaria; dopo quella data, furono divise tra gli eredi Chigi. L'immagine di Maria, nel nostro dipinto, riflette gli ideali di moderazione, grazia e squisita eleganza che Pozzi poteva immediatamente condividere con Flavio Chigi, membro dell'Accademia dell'Arcadia con lo pseudonimo di Aufilo Sireo. Inoltre, le dimensioni e l'iconografia dell'opera, come quelle di tutti gli altri dipinti della serie, dimostrano il loro carattere di devozione privata: esse si ricollegano direttamente alla tradizione gesuita e controriformistica, nella quale la Vergine siede sopra un cumulo di nubi. Seppur imbevuto di tale cultura, Andrea Pozzi dimostra la propria profonda sensibilità nell'affrontare il tema mariano, utilizzando una tavolozza estremamente soffusa ed elegante per esprimere il proprio sentire religioso, una sorta di "religione del cuore". Uno dei sei dipinti facenti parte di questa serie, raffigurante la Visitazione, è stato venduto nel 2014 da Pandolfini a Firenze Stato di conservazione: l'opera presenta un'antica reintelatura; la pellicola pittorica presenta minuti ritocchi sparsi più concentrati sulla veste della Verginei

Auktionsarchiv: Los-Nr. 336
Auktion:
Datum:
07.06.2017
Auktionshaus:
Bolli e Romiti, Casa d'Aste
Viale Giuseppe Mazzini 1
00195 Rom
Italien
info@bolliromiti.it
+39 0336 546 047
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