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Auktionsarchiv: Los-Nr. 2

Sacchi Bartolomeo [detto il Platina

Schätzpreis
15.000 € - 25.000 €
ca. 16.819 $ - 28.033 $
Zuschlagspreis:
14.000 €
ca. 15.698 $
Auktionsarchiv: Los-Nr. 2

Sacchi Bartolomeo [detto il Platina

Schätzpreis
15.000 € - 25.000 €
ca. 16.819 $ - 28.033 $
Zuschlagspreis:
14.000 €
ca. 15.698 $
Beschreibung:

Sacchi Bartolomeo [detto il Platina] De Honesta Voluptate et Valetudine [italiano]. Venezia: [Bernardino Benali], 25 agosto 1494. In-4° (mm 207x152). Carte [114]. Segnatura: [*]6, a-n8, o4. Testo su una colonna di 29 linee. Carattere romano (110R). Spazi bianchi per iniziali con letterine guida. La prima carta di testo ˜è ornata da un’iniziale miniata in oro e decorata a bianchi girari con inserti in oro su fondo blu e verde. Al margine inferiore della stessa carta stemma miniato della famiglia veneziana dei Manolesso. Legatura in cartonato del XVIII secolo con titolo manoscritto al dorso. Esemplare ad ampi margini, in ottimo stato di conservazione. Provenienza: collezione Pinelli, copia Martini. Seconda rarissima edizione in volgare di questa opera fondamentale per la ricostruzione degli usi gastronomici del Quattrocento italiano, divisa in dieci capitoli e redatta dall'umanista Bartolomeo Sacchi detto il Platina, dalla sua città natale Piadena, nei pressi di Cremona, nel 1475 nominato da Sisto IV responsabile della neofondata Biblioteca Vaticana, e autore di una importante opera storica, la Historia de vitis Pontificum Romanorum (vedi lotto 651). Dell'opera, composta probabilmente tra il 1467 e il 1470 nella villa di Tuscolo del cardinale Gonzaga, ˜è attestata una circolazione manoscritta, nella cerchia dell'Accademia Pomponiana. La prima edizione a stampa apparve, in latino, intorno al 1475 presso l'officina romana di Ulrich Han, e notevole fu il successo: nel solo XV secolo se ne ebbero otto edizioni, di cui la prima in italiano fu stampata a Venezia nel 1487. Al De honesta voluptate et valetudine spetta inoltre il grande merito di avere tramandato, adattandolo al gusto umanistico, il Libro de arte coquinaria composto in volgare dal pi˜ù celebre cuoco del Quattrocento italiano, il Maestro Martino da Como, cuoco personale del patriarca di Aquileia Lodovico Trevisan, e di cui Platina loda l'inventiva, il talento, la cultura. "Lo stimolo alla stesura di questo trattato, in assoluto il primo libro di soggetto culinario [...] gli viene dalla convinzione che i moderni possono misurarsi e competere senza tema con gli antichi anche nell'arte della cucina. Platina vuole quindi 'mostrare ai posteri che la [sua] età ha avuto ingegni i quali hanno osato, se non uguagliare ali antichi, almeno imitarli in ogni loro discorso', e cita a tale proposito Maestro Martino, perché 'non vi ˜è nessuna ragione per preferire i gusti dei nostri antenati a quelli di oggi dato che, se essi ci hanno superato in quasi tutte le discipline, in fatto di gusto noi siamo oggi insuperabili'" (C. Benporat, Cucina italiana del Quattrocento, pp. 4546). Illustre, infine, la provenienza del nostro esemplare, in antico possesso come attesta lo stemma miniato alla prima carta della famiglia veneziana dei Manolesso, e in seguito conservato nella ricchissima biblioteca del conte Pinelli. HCR 13058; GW M33905; BMC V 375; IGI 7856; Goff P767; Simon, Westbury, Paleari Hennsler, B.IN.G (altre ediz.); C. Benporat, Cucina italiana del Quattrocento, Firenze 1996, pp. 4555.

Auktionsarchiv: Los-Nr. 2
Auktion:
Datum:
22.06.2015 - 23.06.2015
Auktionshaus:
Libro Philobiblon S.r.l.
Via Antonio Bertoloni 45
00197 Roma
Italien
info@philobiblon.org
+39 06 45555970
Beschreibung:

Sacchi Bartolomeo [detto il Platina] De Honesta Voluptate et Valetudine [italiano]. Venezia: [Bernardino Benali], 25 agosto 1494. In-4° (mm 207x152). Carte [114]. Segnatura: [*]6, a-n8, o4. Testo su una colonna di 29 linee. Carattere romano (110R). Spazi bianchi per iniziali con letterine guida. La prima carta di testo ˜è ornata da un’iniziale miniata in oro e decorata a bianchi girari con inserti in oro su fondo blu e verde. Al margine inferiore della stessa carta stemma miniato della famiglia veneziana dei Manolesso. Legatura in cartonato del XVIII secolo con titolo manoscritto al dorso. Esemplare ad ampi margini, in ottimo stato di conservazione. Provenienza: collezione Pinelli, copia Martini. Seconda rarissima edizione in volgare di questa opera fondamentale per la ricostruzione degli usi gastronomici del Quattrocento italiano, divisa in dieci capitoli e redatta dall'umanista Bartolomeo Sacchi detto il Platina, dalla sua città natale Piadena, nei pressi di Cremona, nel 1475 nominato da Sisto IV responsabile della neofondata Biblioteca Vaticana, e autore di una importante opera storica, la Historia de vitis Pontificum Romanorum (vedi lotto 651). Dell'opera, composta probabilmente tra il 1467 e il 1470 nella villa di Tuscolo del cardinale Gonzaga, ˜è attestata una circolazione manoscritta, nella cerchia dell'Accademia Pomponiana. La prima edizione a stampa apparve, in latino, intorno al 1475 presso l'officina romana di Ulrich Han, e notevole fu il successo: nel solo XV secolo se ne ebbero otto edizioni, di cui la prima in italiano fu stampata a Venezia nel 1487. Al De honesta voluptate et valetudine spetta inoltre il grande merito di avere tramandato, adattandolo al gusto umanistico, il Libro de arte coquinaria composto in volgare dal pi˜ù celebre cuoco del Quattrocento italiano, il Maestro Martino da Como, cuoco personale del patriarca di Aquileia Lodovico Trevisan, e di cui Platina loda l'inventiva, il talento, la cultura. "Lo stimolo alla stesura di questo trattato, in assoluto il primo libro di soggetto culinario [...] gli viene dalla convinzione che i moderni possono misurarsi e competere senza tema con gli antichi anche nell'arte della cucina. Platina vuole quindi 'mostrare ai posteri che la [sua] età ha avuto ingegni i quali hanno osato, se non uguagliare ali antichi, almeno imitarli in ogni loro discorso', e cita a tale proposito Maestro Martino, perché 'non vi ˜è nessuna ragione per preferire i gusti dei nostri antenati a quelli di oggi dato che, se essi ci hanno superato in quasi tutte le discipline, in fatto di gusto noi siamo oggi insuperabili'" (C. Benporat, Cucina italiana del Quattrocento, pp. 4546). Illustre, infine, la provenienza del nostro esemplare, in antico possesso come attesta lo stemma miniato alla prima carta della famiglia veneziana dei Manolesso, e in seguito conservato nella ricchissima biblioteca del conte Pinelli. HCR 13058; GW M33905; BMC V 375; IGI 7856; Goff P767; Simon, Westbury, Paleari Hennsler, B.IN.G (altre ediz.); C. Benporat, Cucina italiana del Quattrocento, Firenze 1996, pp. 4555.

Auktionsarchiv: Los-Nr. 2
Auktion:
Datum:
22.06.2015 - 23.06.2015
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