Lot 79 Potiche vase with lid in polychrome porcelain. Doccia, circa 1780 Vaso di sagoma ovale, slanciata dal basso, sempre pi rotondeggiante verso lalto e stringe allaltezza del collo, chiuso da un coperchio a cupola. Il vaso è posto su una base di legno dorata, sagomata con quattro volute ai lati e mostre di collegamento ornate con motivi vegetali. Il corpo del vaso,interamente dipinto con una scena arcadica, presenta in alto e in basso due doppie cornici: sotto il bordo del collo, una fascia blu ed unaltra con motivi di meandro blu su fondo oro; in basso, una cornice con motivi di strigile orizzontale e fiorellini stilizzati blu su fondo oro; unaltra cornice, più alta, interamente blu. La scena centrale raffigura un giovane pastorello, appoggiato su un bastone, mentre osserva una graziosa pastorella con armenti; dietro di lui , sotto un albero, unaltra giovane donna, seduta, allatta un bambino. La scena si svolge in un ambiente di campagna, sulla riva di un ruscello, con casolari in distanza. In basso rovine di monumenti antichi. Il coperchio presenta una piacevole scena campestre in porpora su fondo bianco e decorazioni in oro; il pomolo è dipinto in blu, in bianco e profilature doro. La forma, il tipo di decorazione, la scena della pittura non comunissimi nella produzione Ginori, hanno fatto pensare a certe porcellane veneziane della Manifattura Cozzi, ma la mancanza del lancora (marchio Cozzi), le caratteristiche della pasta, dello smalto, dei colori consentono questa attribuzione. Questo vaso, realizzato a scopo decorativo ed ornamentale, si caratterizza per larmonia, leleganza e la grazia della forma, per la qualità della scena centrale che ricorda le graziose pitture dello Zuccarelli e dello Zais e per la preziosità delle fasce decorative. È un oggetto che testimonia il clima culturale settecentesco in cui la campagna era vista con sguardo idilliaco e cera una grande nostalgia per la civiltà antica, il cui interesse era suscitato dalle recenti scoperte archeologiche di Pompei ed Ercolano. Bibl.: G.Morazzoni, Le porcellane italiane, Milano, Gorlich ed.1960, vol. 2, tav. 213
Lot 79 Potiche vase with lid in polychrome porcelain. Doccia, circa 1780 Vaso di sagoma ovale, slanciata dal basso, sempre pi rotondeggiante verso lalto e stringe allaltezza del collo, chiuso da un coperchio a cupola. Il vaso è posto su una base di legno dorata, sagomata con quattro volute ai lati e mostre di collegamento ornate con motivi vegetali. Il corpo del vaso,interamente dipinto con una scena arcadica, presenta in alto e in basso due doppie cornici: sotto il bordo del collo, una fascia blu ed unaltra con motivi di meandro blu su fondo oro; in basso, una cornice con motivi di strigile orizzontale e fiorellini stilizzati blu su fondo oro; unaltra cornice, più alta, interamente blu. La scena centrale raffigura un giovane pastorello, appoggiato su un bastone, mentre osserva una graziosa pastorella con armenti; dietro di lui , sotto un albero, unaltra giovane donna, seduta, allatta un bambino. La scena si svolge in un ambiente di campagna, sulla riva di un ruscello, con casolari in distanza. In basso rovine di monumenti antichi. Il coperchio presenta una piacevole scena campestre in porpora su fondo bianco e decorazioni in oro; il pomolo è dipinto in blu, in bianco e profilature doro. La forma, il tipo di decorazione, la scena della pittura non comunissimi nella produzione Ginori, hanno fatto pensare a certe porcellane veneziane della Manifattura Cozzi, ma la mancanza del lancora (marchio Cozzi), le caratteristiche della pasta, dello smalto, dei colori consentono questa attribuzione. Questo vaso, realizzato a scopo decorativo ed ornamentale, si caratterizza per larmonia, leleganza e la grazia della forma, per la qualità della scena centrale che ricorda le graziose pitture dello Zuccarelli e dello Zais e per la preziosità delle fasce decorative. È un oggetto che testimonia il clima culturale settecentesco in cui la campagna era vista con sguardo idilliaco e cera una grande nostalgia per la civiltà antica, il cui interesse era suscitato dalle recenti scoperte archeologiche di Pompei ed Ercolano. Bibl.: G.Morazzoni, Le porcellane italiane, Milano, Gorlich ed.1960, vol. 2, tav. 213
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