Piatto Faenza, inizio del sec. XVI Maiolica Diametro cm 22,5 Fratture e piccole integrazioni restaurate Provenienza: collezione privata Piatto con basso cavetto leggermente umbonato e che sviluppa in unampia tesa svasata; bassa incavatura in corrispondenza del piede, che è solo accennato nel cerchio dappoggio. Sul recto campeggia un busto di donna, vòlto a sinistra, con un abito ad ampia scollatura e con rasatura alta sulla fronte dei capelli, che sono racchiusi in un balzo. Alle spalle della figura si dispone un largo cartiglio su cui si legge il nome ANTILA. Il bordo del piatto è profilato da una stretta fascia con archetti e filettature. Sul verso sono tracciate delle fasce e nellincavo del piede un piccolo cerchio. Dipinto in arancio, blu, bruno e verde. Siamo di fronte ad uno dei più canonici saggi della tipologia delle belle faentine a piena superficie. Questa Antila tuttavia è bellezza di femminilità muliebre più popolare, generosa e schietta, di bella astrazione ma più domestica rispetto ad altre versioni più auliche di belle. La stilizzazione mostra infatti forme un po più convenzionali, che in molti casi analoghi si differenziano solo per minimi dettagli 1, in cui prendono il sopravvento il volume delle acconciature, sempre a cuffia (o balzo) ricamate o a reticolo, lampio scollo che può ospitare catenelle o vistosi nastri di seta che si dispongono come collane sul seno che prorompe dal busto sempre stretto; si tratta in tutti i casi di organismi figurativi governati da armoniche orditure di fasci di linee geometriche, bene accordate al largo graticcio delle ampie maniche legate da nastri, di cisuro effetto decorativo. La faentinità di tale produzione è provata da innumerevoli frammenti recuperati in siti urbani, che si conservano nelle raccolte didattiche del Museo di Faenza, dotati degli stessi stilemi presenti negli esemplari più integri2. 1RAVANELLI GUIDOTTI 2000, pp. 262-263, scheda 59. 2RAVANELLI GUIDOTTI 2000, pp.101- 105. Bibliografia Lopera è pubblicata in: GALEAZZI- VALENTINI 1975, p. 121; RAVANELLI GUIDOTTI 2000, p. 101 figg. 97-98, p. 262 fig. 59. Lopera è stata esposta nel 1975, alla Mostra Mercato Inter. DellAntiquariato di Firenze, palazzo Strozzi (Cat.p.153).
Piatto Faenza, inizio del sec. XVI Maiolica Diametro cm 22,5 Fratture e piccole integrazioni restaurate Provenienza: collezione privata Piatto con basso cavetto leggermente umbonato e che sviluppa in unampia tesa svasata; bassa incavatura in corrispondenza del piede, che è solo accennato nel cerchio dappoggio. Sul recto campeggia un busto di donna, vòlto a sinistra, con un abito ad ampia scollatura e con rasatura alta sulla fronte dei capelli, che sono racchiusi in un balzo. Alle spalle della figura si dispone un largo cartiglio su cui si legge il nome ANTILA. Il bordo del piatto è profilato da una stretta fascia con archetti e filettature. Sul verso sono tracciate delle fasce e nellincavo del piede un piccolo cerchio. Dipinto in arancio, blu, bruno e verde. Siamo di fronte ad uno dei più canonici saggi della tipologia delle belle faentine a piena superficie. Questa Antila tuttavia è bellezza di femminilità muliebre più popolare, generosa e schietta, di bella astrazione ma più domestica rispetto ad altre versioni più auliche di belle. La stilizzazione mostra infatti forme un po più convenzionali, che in molti casi analoghi si differenziano solo per minimi dettagli 1, in cui prendono il sopravvento il volume delle acconciature, sempre a cuffia (o balzo) ricamate o a reticolo, lampio scollo che può ospitare catenelle o vistosi nastri di seta che si dispongono come collane sul seno che prorompe dal busto sempre stretto; si tratta in tutti i casi di organismi figurativi governati da armoniche orditure di fasci di linee geometriche, bene accordate al largo graticcio delle ampie maniche legate da nastri, di cisuro effetto decorativo. La faentinità di tale produzione è provata da innumerevoli frammenti recuperati in siti urbani, che si conservano nelle raccolte didattiche del Museo di Faenza, dotati degli stessi stilemi presenti negli esemplari più integri2. 1RAVANELLI GUIDOTTI 2000, pp. 262-263, scheda 59. 2RAVANELLI GUIDOTTI 2000, pp.101- 105. Bibliografia Lopera è pubblicata in: GALEAZZI- VALENTINI 1975, p. 121; RAVANELLI GUIDOTTI 2000, p. 101 figg. 97-98, p. 262 fig. 59. Lopera è stata esposta nel 1975, alla Mostra Mercato Inter. DellAntiquariato di Firenze, palazzo Strozzi (Cat.p.153).
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