Beschreibung:

GENOVA. DIVISIONE DELLA NOBILTà DI GENOVA , GENOVA, CIRCA 1576. MANOSCRITTO CARTACEO (MM 212X155) DI 176 CARTE NON NUMERATE; LEGATURA IN PIENA PERGAMENA D'EPOCA. IL PERIODO PIù TUMULTUOSO E APPASSIONANTE DELLA STORIA DELLA CITTà, CHE PORTò ALLA CELEBRE COSTITUZIONE DEL 1576. L'ANONIMO AUTORE, DOPO UN ANTEFATTO NEL QUALE NARRA PER SOMMI CAPI LE VICENDE TRAVAGLIATE DELLA CITTà CON GLI SPINOLA E I DORIA, CON I GRIMALDI E I FIESCHI, NEL XVI SECOLO, NONCHè DELL'ELEZIONE DI SIMONE BOCCANEGRA A DOGE A VITA E DELLE CONSEGUENTI RIVALITà TRA LE FAMIGLIE POPOLARI DEGLI ADORNO E DEI FREGOSO, GIUNGE A PARLARE DELL'IMPRESA DI ANDREA DORIA NEL 1528 'CON IMMORTAL SUA LODE LA [GENOVA] SOTTRASSE DAL GIOGO FRANCESE CHE ALL'HORA L'OPPRIMEVA E COL FAVORE DELL'IMPERADOR CARLO QUINTO POTé RESTITUIR ALLA PATRIA L'ANTICA LIBERTà'. LA COSTITUZIONE DEL '28, SANZIONATA DA ANDREA DORIA, CONFERIVA POTERI POLITICI SOLTANTO AI MEMBRI DI 24 FAMIGLIE NOBILIARI RACCOLTE NEL TIPICO ORDINAMENTO DEGLI ALBERGHI; NOBILI ANTICHI SI DISSERO DEL PORTICO DI SAN LUCA DAL LUOGO OVE ORDINARIAMENTE TENEVANO LE ADUNANZE; GLI ALTRI DI SAN PIETRO, DALL'ANTICHISSIMA CHIESA DI SAN PIETRO IN BANCHI DOVE SI RACCOGLIEVANO. LA SITUAZIONE CAMBIò NEL '47, DOPO LA CONGIURA DEI FIESCHI, CON LA LEGGE DETTA DEL GARIBETTO (ANDREA DORIA AVEVA DETTO DI VOLER DARE 'GAIBO', CIOè GARBO O SESTO AL GOVERNO) CON UN SISTEMA ELETTORALE INTESO A DIMINUIRE LA PARTECIPAZIONE AL GOVERNO DELLA NOBILTà NUOVA, RITENUTA FAVOREVOLE AI FIESCHI. MA IL DISSIDIO FRA LE DUE NOBILTà SI ANDò ACUENDO PER L'OSTENTATO LUSSO E LA SUPERBIA DELLE GRANDI FAMIGLIE DALLE IMMENSE RICCHEZZE E DALLE SPLENDIDIE DIMORE (CHE ANCORA SI POSSONO AMMIRARE). COSì MERCANTI E POPOLARI APPOGGIARONO I NOBILI NUOVI O DI SAN PIETRO COSTINGENDO QUELLI DI SAN LUCA AD ABBANDONARE LA CITTà. LA GUERRA CIVILE FU INTERROTTA DALL'INTERVENTO DELLA DIPLOMAZIA; LE DUE PARTI ACCETTARONO LA MEDIAZIONE DEL CARDINALE MORONE, INVIATO DAL PAPA, E DEI RAPPRESENTANTI DELL'IMPERO E DI SPAGNA, CHE, RACCOLTISI A CASALE MONFERRATO, EMISERO IL LODO IL 10 MARZO 1576 CON IL QUALE LA COSTITUZIONE DI GENOVA EBBE LA FORMA CHE AVREBBE CONSERVATO POI PER OLTRE DUE SECOLI IMMUTATA. IL MANOSCRITTO SI CHIUDE APPUNTO CON QUESTI ULTIMI AVVENIMENTI CHE TANTA IMPORTANZA EBBERO PER GENOVA E PER LE SUE ISTITUZIONI. LA SECONDA PARTE DEL MANOSCRITTO (CC.110-133) CONTIENE UN DIALOGO TRA UN GENOVESE, UN ROMANO E UN BOLOGNESE NEL QUALE QUEST'ULTIMO NARRA SINTETICAMENTE E COLORITAMENTE LE VICENDE DELLA CITTà. ANCHE LA TERZA PARTE DEL CODICE (CC.134-176) è IN FORMA DI DIALOGO, SEMPRE INERENTE ALLE VICENDE STORICHE DELLA CITTà DI GENOVA.