Antonio Vallardi Game of Human Life. VALLARDI. Nuovo giuoco della vita umana. VALLARDI, Antonio. Nuovo giuoco della vita umana. Milano, 1825-1850 Incisione in rame con coloritura d’epoca. Due fogli uniti insieme, mm. 590x800, con margini. Indirizzo dell’editore in basso al centro. Bellissimo esemplare. Bellissimo esemplare in splendida coloritura d’epoca di questo raro gioco dato alle stampe dall’Editore Vallardi di Milano nella prima metà dell’800. Il percorso è composto da sessanta caselle, trenta delle quali finemente incise e squisitamente colorate, e della casella finale, numerata sessantuno, di grandi dimensioni e posta al centro del gioco; quest’ultima ritrae la quiete e il benessere famigliare ove l’uomo onesto trova conforto alle sue fatiche e al ben operare. Le vignette illustrano le fasi della vita umana, dall’infanzia fino alla maturità. L’autore non è identificabile con certezza, ma potrebbe trattarsi di un’opera giovanile di Carlo Arienti del quale si conosce una collezione di Scherzi pittoreschi pubblicata a Milano nel 1821 nei quali si ritrovano molte corrispondenze con le vignette del gioco.
Antonio Vallardi Game of Human Life. VALLARDI. Nuovo giuoco della vita umana. VALLARDI, Antonio. Nuovo giuoco della vita umana. Milano, 1825-1850 Incisione in rame con coloritura d’epoca. Due fogli uniti insieme, mm. 590x800, con margini. Indirizzo dell’editore in basso al centro. Bellissimo esemplare. Bellissimo esemplare in splendida coloritura d’epoca di questo raro gioco dato alle stampe dall’Editore Vallardi di Milano nella prima metà dell’800. Il percorso è composto da sessanta caselle, trenta delle quali finemente incise e squisitamente colorate, e della casella finale, numerata sessantuno, di grandi dimensioni e posta al centro del gioco; quest’ultima ritrae la quiete e il benessere famigliare ove l’uomo onesto trova conforto alle sue fatiche e al ben operare. Le vignette illustrano le fasi della vita umana, dall’infanzia fino alla maturità. L’autore non è identificabile con certezza, ma potrebbe trattarsi di un’opera giovanile di Carlo Arienti del quale si conosce una collezione di Scherzi pittoreschi pubblicata a Milano nel 1821 nei quali si ritrovano molte corrispondenze con le vignette del gioco.
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