Fiat 1100 E, 1953
Carrozzeria Ghia; Telaio #372979 Il modello 1100 ha sempre rappresentato per FIAT uno dei suoi prodotti di punta fino dagli anni 30, quando nel 1937 esordisce sul mercato la 508 C, restyling moderno della nota Balilla. Nel dopoguerra si ripropone la versione 1100 B/BL nata nel 1939 ma che per ragioni belliche non fu prodotta in molti esemplari e che invece ottiene subito un ottimo risultato di vendite in unItalia che ha un grande desiderio di ripartire dopo le distruzioni materiali e morali della guerra. Nel 1948, in ripresa produttiva ma con strade che ancora portano i segni della distruzione, FIAT propone il progetto 1100 E e 1100 EL dotata di passo allungato ed ideale per i trasporti di persone e merci. Il motore di 1089 cmc è potenziato a 35 CV a 4400 g/m, il telaio è in lamiera dacciaio stampata con due longheroni irrigiditi da una traversa centrale a crociera: un ottimo prodotto destinato alla classe media. In questo modello il cambio passa da leva al pavimento a leva al volante, secondo la moda americaneggiante di questi anni: un dispositivo che lo rende più facilmente manovrabile. Lautotelaio 1100 E è anche quello che viene fornito ai Carrozzieri esterni per la costruzione di carrozzerie fuoriserie di gran moda in questi anni e vezzo di artisti, ricca borghesia e nobiltà che per distinguersi fa vestire i telai con richieste estrose e linee sinuose che paiono disegnate dal vento. La vettura che proponiamo ha una storia molto singolare. Lautotelaio 1100 E è consegnato nel 1953 da FIAT alla Carrozzeria Ghia di Torino, una delle più prestigiose dellepoca. Fondata nel 1916 da Giacinto Ghia, un imprenditore del settore dolciario, appassionato di automobili, si occupa di carrozzare i più prestigiosi autotelai Alfa Romeo e le FIAT 508 Balilla nella versione sportiva, vetture che primeggiano nelle gare come Mille Miglia e Giro dItalia. Nel dopoguerra lazienda passa nelle mani di Mario Felice Boano dopo la morte del fondatore. E proprio Boano che rilancia la Ghia, realizzando vetture dotate di carrozzerie moderne e molto apprezzate dai clienti doltreoceano. Un grande interesse lo ottiene con i modelli Gioiello e Supergioello, automobili inizialmente semplici ed essenziali nello stile che dominano le classi nei concorsi deleganza e che sono amate dai Dandy degli anni 50. Boano lascia nel 1953 ed è Luigi Segre a guidare lazienda, coadiuvato nella parte stilistica da Giovanni Savonuzzi e successivamente da Pietro Frua. Le linee si appesantiscono con calandre cromate che ricordano le automobili americane ed è proprio gli Stati Uniti dAmerica il mercato di riferimento dellazienda. Gli attori di Hollywood sbarcano sul Tevere e Cinecittà è il palcoscenico di film prestigiosi. Attori e attrici di fama internazionale amano circolare per Roma a bordo di automobili fuoriserie, spesso create per loro. Quella che presentiamo è una coupè sportiva Supergioiello, costruita in un numero esiguo di esemplari tutti diversi tra loro per alcuni particolari. Consegnata dalla Ghia di Torino a Nerino Bernardi (1889-1971), attore di teatro e poi di cinema con esordio già nel 1919. Nel dopoguerra è protagonista di decine di film, molti dei quali con Totò e con Alberto Sordi, si rende memorabile protagonista ne Il Vigile (1960) di Luigi Zampa Verniciata di colore rosso con interni in pelle beige, questo piccolo coupè è la sintesi della moda dellepoca e non passa certo inosservato nelle strade della Dolce Vita felliniana. Grande calandra a nove elementi verticali cromati, fari incassati nella griglia, paraurti con ogive che ricordano le ali di un aereo, partecipa al XII° Concorso dEleganza di Campione dItalia nel settembre 1955 dove si aggiudica il titolo nella propria Categoria. Nel 1957 Bernardi la vende ad unattrice che frequenta l mondo del cinema romano la tedesca Hilda Pedri, la quale guida questo splendido coupè fino al 1971, anno in cui se ne separa per una più appariscente Cadillac. Omologata ASI, targa originale R
Fiat 1100 E, 1953
Carrozzeria Ghia; Telaio #372979 Il modello 1100 ha sempre rappresentato per FIAT uno dei suoi prodotti di punta fino dagli anni 30, quando nel 1937 esordisce sul mercato la 508 C, restyling moderno della nota Balilla. Nel dopoguerra si ripropone la versione 1100 B/BL nata nel 1939 ma che per ragioni belliche non fu prodotta in molti esemplari e che invece ottiene subito un ottimo risultato di vendite in unItalia che ha un grande desiderio di ripartire dopo le distruzioni materiali e morali della guerra. Nel 1948, in ripresa produttiva ma con strade che ancora portano i segni della distruzione, FIAT propone il progetto 1100 E e 1100 EL dotata di passo allungato ed ideale per i trasporti di persone e merci. Il motore di 1089 cmc è potenziato a 35 CV a 4400 g/m, il telaio è in lamiera dacciaio stampata con due longheroni irrigiditi da una traversa centrale a crociera: un ottimo prodotto destinato alla classe media. In questo modello il cambio passa da leva al pavimento a leva al volante, secondo la moda americaneggiante di questi anni: un dispositivo che lo rende più facilmente manovrabile. Lautotelaio 1100 E è anche quello che viene fornito ai Carrozzieri esterni per la costruzione di carrozzerie fuoriserie di gran moda in questi anni e vezzo di artisti, ricca borghesia e nobiltà che per distinguersi fa vestire i telai con richieste estrose e linee sinuose che paiono disegnate dal vento. La vettura che proponiamo ha una storia molto singolare. Lautotelaio 1100 E è consegnato nel 1953 da FIAT alla Carrozzeria Ghia di Torino, una delle più prestigiose dellepoca. Fondata nel 1916 da Giacinto Ghia, un imprenditore del settore dolciario, appassionato di automobili, si occupa di carrozzare i più prestigiosi autotelai Alfa Romeo e le FIAT 508 Balilla nella versione sportiva, vetture che primeggiano nelle gare come Mille Miglia e Giro dItalia. Nel dopoguerra lazienda passa nelle mani di Mario Felice Boano dopo la morte del fondatore. E proprio Boano che rilancia la Ghia, realizzando vetture dotate di carrozzerie moderne e molto apprezzate dai clienti doltreoceano. Un grande interesse lo ottiene con i modelli Gioiello e Supergioello, automobili inizialmente semplici ed essenziali nello stile che dominano le classi nei concorsi deleganza e che sono amate dai Dandy degli anni 50. Boano lascia nel 1953 ed è Luigi Segre a guidare lazienda, coadiuvato nella parte stilistica da Giovanni Savonuzzi e successivamente da Pietro Frua. Le linee si appesantiscono con calandre cromate che ricordano le automobili americane ed è proprio gli Stati Uniti dAmerica il mercato di riferimento dellazienda. Gli attori di Hollywood sbarcano sul Tevere e Cinecittà è il palcoscenico di film prestigiosi. Attori e attrici di fama internazionale amano circolare per Roma a bordo di automobili fuoriserie, spesso create per loro. Quella che presentiamo è una coupè sportiva Supergioiello, costruita in un numero esiguo di esemplari tutti diversi tra loro per alcuni particolari. Consegnata dalla Ghia di Torino a Nerino Bernardi (1889-1971), attore di teatro e poi di cinema con esordio già nel 1919. Nel dopoguerra è protagonista di decine di film, molti dei quali con Totò e con Alberto Sordi, si rende memorabile protagonista ne Il Vigile (1960) di Luigi Zampa Verniciata di colore rosso con interni in pelle beige, questo piccolo coupè è la sintesi della moda dellepoca e non passa certo inosservato nelle strade della Dolce Vita felliniana. Grande calandra a nove elementi verticali cromati, fari incassati nella griglia, paraurti con ogive che ricordano le ali di un aereo, partecipa al XII° Concorso dEleganza di Campione dItalia nel settembre 1955 dove si aggiudica il titolo nella propria Categoria. Nel 1957 Bernardi la vende ad unattrice che frequenta l mondo del cinema romano la tedesca Hilda Pedri, la quale guida questo splendido coupè fino al 1971, anno in cui se ne separa per una più appariscente Cadillac. Omologata ASI, targa originale R
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