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Auktionsarchiv: Los-Nr. 245

D'Annunzio Gabriele - straordinario carteggio del poeta in tarda età (tra il 23 gennaio e il 14 settembre del 1932); si tratta di 21 lettere in totale, per lo più spedite al proprio stampatore e rilegatore privato Achille Polenta, che evidentemente c...

Auction 13.12.1994
13.12.1994
Schätzpreis
8.000.000 ITL - 10.000.000 ITL
ca. 4.912 $ - 6.140 $
Zuschlagspreis:
8.445.380 ITL
ca. 5.185 $
Auktionsarchiv: Los-Nr. 245

D'Annunzio Gabriele - straordinario carteggio del poeta in tarda età (tra il 23 gennaio e il 14 settembre del 1932); si tratta di 21 lettere in totale, per lo più spedite al proprio stampatore e rilegatore privato Achille Polenta, che evidentemente c...

Auction 13.12.1994
13.12.1994
Schätzpreis
8.000.000 ITL - 10.000.000 ITL
ca. 4.912 $ - 6.140 $
Zuschlagspreis:
8.445.380 ITL
ca. 5.185 $
Beschreibung:

D'Annunzio Gabriele - straordinario carteggio del poeta in tarda età (tra il 23 gennaio e il 14 settembre del 1932); si tratta di 21 lettere in totale, per lo più spedite al proprio stampatore e rilegatore privato Achille Polenta, che evidentemente covava animi antifascisti. L'Imaginifico, che doveva al Polenta - come sua abitudine - grosse somme di denaro, conforta il suo collaboratore indulgendo a toni di fronda assolutamente sorprendenti (anche tenuto conto della situazione particolare), dando voce a quella segreta insoddisfazione (e, diciamolo pure, gelosia) che con ogni probabilità covava nel suo animo da Fiume in poi, nel guardare il successo imprevedibile del proprio epigono e rivale Mussolini. Che peraltro l'"antifascismo" senile dell'Eroe di Buccari fosse un fuoco di paglia lo dimostrano le ultime lettere del carteggio, nelle quali, ottenuto da Mussolini (che faceva periodicamente visita al Vittoriale) un posto fisso per l'amico Polenta, lo comunica al legatore con toni trionfalistici e facendogli mille complimenti per una soluzione che dobbiamo immaginare gettasse nell'imbarazzo l'artigiano. Le prime lettere comunque ospitano frasi che destano un indubbio interesse (e che significativamente ricordano a D'Annunzio l'esistenza di una censura occhiuta e pressoché onnisciente), come, in una lettera dedicata alla ricorrenza della nascita di Garibaldi, "esiste il bavaglio, questo bavaglio ben presto sapremo levarcelo con fede e onore ( questo è vangelo ) la libertà di pensatore è soppressa dagli ipocriti, quella gente vogliono in noi la schiavitù, per seguire i loro sentimenti e ci levano il tozzo di pane..." (lettera a Polenta del 2 giugno 1932). Anche alcune lettere in cui il poeta riferisce dei banchetti luculliani di Mussolini e seguito al Vittoriale non sono certo tenere: "si sono annidati qui come talpe, alla tavola come maiali" (lettera a Polenta del 27 gennaio 1932). Ma quando la situazione si fa più favorevole (e lo stesso D'Annunzio ottiene dai propri scomodi ospiti qualche consistente vantaggio, c'è da scommettere), il poeta non si perita di raccomandare all'irrequieto Polenta: "ricordati Mussolini non è cattivo, sono i suoi seguaci, sono da galera, ma ben presto si metteranno al dovere" . Le visite di Mussolini & Co. al Vittoriale erano per il poeta eternamente in bolletta anche un non indifferente impegno economico, e con la consueta disinvoltura, D'Annunzio non si perita di riferire della propria funzione di anfitrione di ospiti così di riguardo (per lo più spacciando le loro visite, non molto più che rituali, per sorte di consigli di guerra durante i quali Mussolini avrebbe chiesto consiglio all'Eroe circa le scelte da fare in politica estera) per dilazionare la restituzione dei propri debiti, e per accenderne anzi degli altri (come fa in diverse lettere, pure presenti, a un certo Prof. Calamida). Insomma, uno spaccato notevolissimo dell'ambiguo rapporto tra i gerarchi del fascismo e il loro scomodo nume ispiratore, artefice delle loro formule e delle parole d'ordine, più in generale della loro visione del mondo. In totale, 21 l. a. f. (con 10 buste a.), per un totale di 49 pp. in-8 gr., e (prevalentemente) in-4. (21)

Auktionsarchiv: Los-Nr. 245
Auktion:
Datum:
13.12.1994
Auktionshaus:
Christie's
Rome
Beschreibung:

D'Annunzio Gabriele - straordinario carteggio del poeta in tarda età (tra il 23 gennaio e il 14 settembre del 1932); si tratta di 21 lettere in totale, per lo più spedite al proprio stampatore e rilegatore privato Achille Polenta, che evidentemente covava animi antifascisti. L'Imaginifico, che doveva al Polenta - come sua abitudine - grosse somme di denaro, conforta il suo collaboratore indulgendo a toni di fronda assolutamente sorprendenti (anche tenuto conto della situazione particolare), dando voce a quella segreta insoddisfazione (e, diciamolo pure, gelosia) che con ogni probabilità covava nel suo animo da Fiume in poi, nel guardare il successo imprevedibile del proprio epigono e rivale Mussolini. Che peraltro l'"antifascismo" senile dell'Eroe di Buccari fosse un fuoco di paglia lo dimostrano le ultime lettere del carteggio, nelle quali, ottenuto da Mussolini (che faceva periodicamente visita al Vittoriale) un posto fisso per l'amico Polenta, lo comunica al legatore con toni trionfalistici e facendogli mille complimenti per una soluzione che dobbiamo immaginare gettasse nell'imbarazzo l'artigiano. Le prime lettere comunque ospitano frasi che destano un indubbio interesse (e che significativamente ricordano a D'Annunzio l'esistenza di una censura occhiuta e pressoché onnisciente), come, in una lettera dedicata alla ricorrenza della nascita di Garibaldi, "esiste il bavaglio, questo bavaglio ben presto sapremo levarcelo con fede e onore ( questo è vangelo ) la libertà di pensatore è soppressa dagli ipocriti, quella gente vogliono in noi la schiavitù, per seguire i loro sentimenti e ci levano il tozzo di pane..." (lettera a Polenta del 2 giugno 1932). Anche alcune lettere in cui il poeta riferisce dei banchetti luculliani di Mussolini e seguito al Vittoriale non sono certo tenere: "si sono annidati qui come talpe, alla tavola come maiali" (lettera a Polenta del 27 gennaio 1932). Ma quando la situazione si fa più favorevole (e lo stesso D'Annunzio ottiene dai propri scomodi ospiti qualche consistente vantaggio, c'è da scommettere), il poeta non si perita di raccomandare all'irrequieto Polenta: "ricordati Mussolini non è cattivo, sono i suoi seguaci, sono da galera, ma ben presto si metteranno al dovere" . Le visite di Mussolini & Co. al Vittoriale erano per il poeta eternamente in bolletta anche un non indifferente impegno economico, e con la consueta disinvoltura, D'Annunzio non si perita di riferire della propria funzione di anfitrione di ospiti così di riguardo (per lo più spacciando le loro visite, non molto più che rituali, per sorte di consigli di guerra durante i quali Mussolini avrebbe chiesto consiglio all'Eroe circa le scelte da fare in politica estera) per dilazionare la restituzione dei propri debiti, e per accenderne anzi degli altri (come fa in diverse lettere, pure presenti, a un certo Prof. Calamida). Insomma, uno spaccato notevolissimo dell'ambiguo rapporto tra i gerarchi del fascismo e il loro scomodo nume ispiratore, artefice delle loro formule e delle parole d'ordine, più in generale della loro visione del mondo. In totale, 21 l. a. f. (con 10 buste a.), per un totale di 49 pp. in-8 gr., e (prevalentemente) in-4. (21)

Auktionsarchiv: Los-Nr. 245
Auktion:
Datum:
13.12.1994
Auktionshaus:
Christie's
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