Beschreibung:

CORONELLI, Vincenzo. Teatro delle città . Venezia, 1693. 2 parti. 2° grande. I volume: 11 tra titoli generali e particolari, 7 tavole allegoriche di cui 2 a doppia pagina, 12 ritratti, 1 tavola con la Rosa dei venti, 5 carte di testo, 154 tavole di vedute, piante, carte geografiche, costumi, delle quali 43 a doppia pagina. II volume: 15 tra titoli generali e particolari, 2 tavole allegoriche, una delle quali su doppio foglio, 10 ritratti, 1 tavola con la Rosa dei Venti, 5 carte di testo, uno delle quali a doppio foglio, 170 tavole di cui 39 su doppio foglio (sporadiche gore d'acqua.) Legatura coeva in pelle, decorazione dorata, ai piatti doppia cornice di filetti e catenella, all'angolo esterno della seconda cornice festoncino floreale, dorso a 6 nervi, ai comparti decorazioni fitomorfe, tagli a spruzzo rossi (restauri e difetti). Ex libris "Joseph Smith British Consul at Venice" al contropiatto. BELLISSIMO ESEMPLARE di quest'opera poderosa di provenienza illustre. Il Console Joseph Smith (1682-1770) ebbe particolare influenza sulla formazione del gusto neo-classico dei collezionisti e studiosi inglesi nel XVIII secolo attraverso la promozione che fece dei vedutisti italiani e la sua biblioteca era proprio la testimonianza del gusto di un grande bibliofilo del Gran Tour. L'Atlante veneto è senz'altro l'opera più imponente dell'erudito cosmografo Vincenzo Coronelli, attivo a Venezia nella seconda metà del sec.XVII con una vasta produzione di carte, globi, piante e mappe tutte prodotte dalla sua officina presso il convento dei Frari (il Laboratorio dei Frari). In data 23 febbraio 1685 Coronelli chiedeva al Senato Veneto un sostegno economico per avviare la pubblicazione d'uno Nuovo Atlante più copioso e più perfetto di quanti se ne veggiono alla luce fino al presente , concesso il quale avviò la stampa, sotto l'egida dell'Accademia degli Argonauti, nell'aprile del 1687 data in cui ricevette formalmente il nullaosta dai Riformatori di Padova. L'Accademia era un'associazione di patrizi veneti sottoscrittori di questa come di altre opere geografiche, il cui obiettivo era quello di valorizzare le grandi scoperte geografiche in nome del mitico Giasone; frequentavano le lezioni di Coronelli, professore di Geografia alle Procuratie di Venezia, e proprio da quei testi, opportunamente rielaborati, scaturiranno le descrizioni nell'opera. Le varie carte, vendute inizialmente sciolte, vennero nel 1691 raggruppate in volume impresso da Albrizzi e distribuito da Padovani: l'opera complessiva ammonta a 13 volumi, ma si tratta sempre di Atlas factices frutto di aggregazione di carte e tavole nel tempo, spesso incise su lastre di diverso formato. (2)