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Auktionsarchiv: Los-Nr. 21

Claude Monet (Paris 1840 - Giverny 1926

Schätzpreis
800.000 € - 1.200.000 €
ca. 882.799 $ - 1.324.199 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 21

Claude Monet (Paris 1840 - Giverny 1926

Schätzpreis
800.000 € - 1.200.000 €
ca. 882.799 $ - 1.324.199 $
Zuschlagspreis:
n. a.
Beschreibung:

Claude Monet (Paris 1840 - Giverny 1926) FALAISE DU PETIT AILLY À VARENGEVILLE 1896-1897 firmato e datato successivamente “82” in basso a sinistra olio su tela cm 65x92 sul retro: etichetta della mostra Monet in the ‘90s , etichetta della Philippe Daverio Gallery Ltd. di New York sul telaio FALAISE DU PETIT AILLY À VARENGEVILLE 1896-1897 later signed and dated “82” lower right oil on canvas 25 9/16 by 36 ¼ in on the reverse: label of the exhibition Monet in the ‘90s, label of the Philippe Daverio Gallery Ltd. of New York on the stretcher Provenienza Paul Durand-Ruel e Bernheim-Jeune, acquistato dall’artista, maggio 1920 Collezione Durand-Ruel, 1922 Hotel Drouot, Paris, 10 maggio 1950, lotto 116 Paris, collezione Katia Granoff 1972 circa Hotel Drouot, Paris, 16 novembre 1981, lotto 8 Finarte, Milano, 12 novembre 1985, lotto 91 New York, Philippe Daverio Gallery Ltd. Esposizioni Monet in the ‘90s: the series paintings , Museum of Fine Arts, Boston, 7 febbraio – 29 aprile 1990; Art Institute of Chicago, Chicago, 19 maggio – 12 agosto 1990; Royal Academy, London, 7 settembre – 9 dicembre 1990. Un Monet in Pilotta. La Falaise du Petit Ailly à Varegenville e le origini dell’Astrattismo , Complesso Monumentale della Pilotta, Galleria Nazionale, Parma, 15 giugno – 28 agosto 2019. Bibliografia L. Venturi, Les Archives de l’impressionisme , Paris – New York 1939, vol. I, p. 456. Monet in the ‘90s: the series paintings , catalogo della mostra (Museum of Fine Arts, Boston, 7 febbraio – 29 aprile 1990; Art Institute of Chicago, Chicago, 19 maggio – 12 agosto 1990; Royal Academy, London, 7 settembre – 9 dicembre 1990) a cura di P.H. Tucker, New Haven 1989, p. 211, tav. 78. D. Wildenstein, Claude Monet Biographie et catalogue raisonné , Lausanne-Paris 1974-1991: 1979, vol. II, p. 294, n. 107; 1979, vol. III, pp. 196- 197, n. 1429, p. 291 lett. 1342; 1985, vol. IV, p. 405, lett. 2345; 1991, vol. V, p. 50, n. 1429. D. Wildenstein, Monet. Catalogue raisonné , vol. III, Koln 1996, pp. 592-593, tav. 1429. Una grande parete rocciosa emerge imponente in primo piano bloccando in parte l’estendersi del mare e del cielo. Nella incombenza massiccia della falesia dalle tonalità cangianti, un profilo rosso nella parte inferiore del dipinto tratteggia il perimetro di una piccola costruzione. È il tetto della casetta dei doganieri, usata successivamente come riparo dai pescatori e più volte dipinta da Claude Monet nelle passeggiate a Varengeville, lungo le alte scogliere della Normandia. Una passione, quella dell’artista impressionista, per questi scorci mozzafiato a strapiombo sul mare impetuoso del nord, che comincia nel 1868, quando il ventottenne passa l’inverno a Etretat dipingendo La porte d’Aval, una delle meraviglie naturali del mondo, mentre l’amico Courbet realizza la celebre serie delle onde. Vedendoli lavorare all’aria aperta, Maupassant li sostiene e li definisce ≪coloro che perseguono la verità fino a qui inosservata≫. Vi ritorna nel 1880 e per alcuni anni, ormai sono luoghi che gli appartengono, attrattiva di una certa mondanità grazie agli stabilimenti balneari di Etretat. Suo fratello Leon lo ospita nella casa di Le Petites-Dalles, nei dintorni di Fecamp. Dipinge svariate versioni di queste scogliere, molto apprezzate dal mercato, tanto che il gallerista Durand-Ruel gliene compra più di un centinaio. Nel 1882 ne produce una serie ambientata a Varengeville, poi ripresa tra il 1896 e il 1897 quando vi fa ritorno, mosso da una certa nostalgia per i luoghi in cui aveva lavorato in passato. Risale ad allora la lettera a Durand-Ruel: ≪J’avais besoin de revoir la mer et suis enchante de revoir tant de choses que j’ai faites il y a quinze annees≫ (Wildenstein, prima edizione, vol. III, lettera n. 1324). Giocando con un mutamento costante delle condizioni atmosferiche e quindi di luce, egli mantiene una certa distanza tra il suo sguardo e le incombenti pareti rocciose affacciate su un mare che occupa il primo pia

Auktionsarchiv: Los-Nr. 21
Auktion:
Datum:
29.10.2019
Auktionshaus:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italien
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

Claude Monet (Paris 1840 - Giverny 1926) FALAISE DU PETIT AILLY À VARENGEVILLE 1896-1897 firmato e datato successivamente “82” in basso a sinistra olio su tela cm 65x92 sul retro: etichetta della mostra Monet in the ‘90s , etichetta della Philippe Daverio Gallery Ltd. di New York sul telaio FALAISE DU PETIT AILLY À VARENGEVILLE 1896-1897 later signed and dated “82” lower right oil on canvas 25 9/16 by 36 ¼ in on the reverse: label of the exhibition Monet in the ‘90s, label of the Philippe Daverio Gallery Ltd. of New York on the stretcher Provenienza Paul Durand-Ruel e Bernheim-Jeune, acquistato dall’artista, maggio 1920 Collezione Durand-Ruel, 1922 Hotel Drouot, Paris, 10 maggio 1950, lotto 116 Paris, collezione Katia Granoff 1972 circa Hotel Drouot, Paris, 16 novembre 1981, lotto 8 Finarte, Milano, 12 novembre 1985, lotto 91 New York, Philippe Daverio Gallery Ltd. Esposizioni Monet in the ‘90s: the series paintings , Museum of Fine Arts, Boston, 7 febbraio – 29 aprile 1990; Art Institute of Chicago, Chicago, 19 maggio – 12 agosto 1990; Royal Academy, London, 7 settembre – 9 dicembre 1990. Un Monet in Pilotta. La Falaise du Petit Ailly à Varegenville e le origini dell’Astrattismo , Complesso Monumentale della Pilotta, Galleria Nazionale, Parma, 15 giugno – 28 agosto 2019. Bibliografia L. Venturi, Les Archives de l’impressionisme , Paris – New York 1939, vol. I, p. 456. Monet in the ‘90s: the series paintings , catalogo della mostra (Museum of Fine Arts, Boston, 7 febbraio – 29 aprile 1990; Art Institute of Chicago, Chicago, 19 maggio – 12 agosto 1990; Royal Academy, London, 7 settembre – 9 dicembre 1990) a cura di P.H. Tucker, New Haven 1989, p. 211, tav. 78. D. Wildenstein, Claude Monet Biographie et catalogue raisonné , Lausanne-Paris 1974-1991: 1979, vol. II, p. 294, n. 107; 1979, vol. III, pp. 196- 197, n. 1429, p. 291 lett. 1342; 1985, vol. IV, p. 405, lett. 2345; 1991, vol. V, p. 50, n. 1429. D. Wildenstein, Monet. Catalogue raisonné , vol. III, Koln 1996, pp. 592-593, tav. 1429. Una grande parete rocciosa emerge imponente in primo piano bloccando in parte l’estendersi del mare e del cielo. Nella incombenza massiccia della falesia dalle tonalità cangianti, un profilo rosso nella parte inferiore del dipinto tratteggia il perimetro di una piccola costruzione. È il tetto della casetta dei doganieri, usata successivamente come riparo dai pescatori e più volte dipinta da Claude Monet nelle passeggiate a Varengeville, lungo le alte scogliere della Normandia. Una passione, quella dell’artista impressionista, per questi scorci mozzafiato a strapiombo sul mare impetuoso del nord, che comincia nel 1868, quando il ventottenne passa l’inverno a Etretat dipingendo La porte d’Aval, una delle meraviglie naturali del mondo, mentre l’amico Courbet realizza la celebre serie delle onde. Vedendoli lavorare all’aria aperta, Maupassant li sostiene e li definisce ≪coloro che perseguono la verità fino a qui inosservata≫. Vi ritorna nel 1880 e per alcuni anni, ormai sono luoghi che gli appartengono, attrattiva di una certa mondanità grazie agli stabilimenti balneari di Etretat. Suo fratello Leon lo ospita nella casa di Le Petites-Dalles, nei dintorni di Fecamp. Dipinge svariate versioni di queste scogliere, molto apprezzate dal mercato, tanto che il gallerista Durand-Ruel gliene compra più di un centinaio. Nel 1882 ne produce una serie ambientata a Varengeville, poi ripresa tra il 1896 e il 1897 quando vi fa ritorno, mosso da una certa nostalgia per i luoghi in cui aveva lavorato in passato. Risale ad allora la lettera a Durand-Ruel: ≪J’avais besoin de revoir la mer et suis enchante de revoir tant de choses que j’ai faites il y a quinze annees≫ (Wildenstein, prima edizione, vol. III, lettera n. 1324). Giocando con un mutamento costante delle condizioni atmosferiche e quindi di luce, egli mantiene una certa distanza tra il suo sguardo e le incombenti pareti rocciose affacciate su un mare che occupa il primo pia

Auktionsarchiv: Los-Nr. 21
Auktion:
Datum:
29.10.2019
Auktionshaus:
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Borgo degli Albizi 26
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50122 Firenze
Italien
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
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