Cervio Vincenzo Il Trinciante... ampliato, et ridotto a perfettione dal cavallier Reale Fusoritto da Narni. In Venetia: appresso gli Heredi di Francesco Tramezini, 1581. In-4° (mm 209x145). Carte [4], 44. Marca tipografica, incisa su legno, al frontespizio. Due iniziali animate silografiche alle carte *2r e *2v. Una tavola fuori testo legata, due silografie a piena pagina alle carte B2r e B2v. Legatura moderna in cartonato. Esemplare in ottimo stato di conservazione, qualche alone e fioritura; macchie alle carte B3-C1; mancanza all'angolo esterno inferiore della carta B2, con minima lacuna alla cornice della silografia alla carta B2r. Alcuni falli di carta e strappetti. Al frontespizio un'antica mano ha vergato, in inchiostro bruno, alcuni ornamenti calligrafici (una lettera S?). Prima edizione di uno dei pi˜ù importanti testi di gastronomia del Cinquecento, il primo libro interamente dedicato all'arte del trinciare, redatto da Cervio, già al servizio di Guidobaldo II d'Urbino e poi trinciante del cardinale Alessandro Farnese. L'opera fu pubblicata postuma per le cure di Reale Fusoritto. "Con Il trinciante di Vincenzo Cervio, edito a Venezia [...] l'arte del trinciare raggiunge, alla seconda metà del Cinquecento, piena maturità e completezza. Come leggiamo nella dedica al cardinale Alessandro Farnese, ˜è stato il Reale Fusoritto, subentrato pi˜ù tardi nello stesso ufficio, a portare alla luce il manoscritto del Cervio [...] Trovandolo 'imperfetto', si ˜è preoccupato di migliorarlo, completarlo e darlo alle stampe" (C. Benporat, Cucina e convivialità italiana del Cinquecento, Firenze 2007, pp. 4546). Di grande interesse la descrizione, esemplificata dalle illustrazioni a corredo del volume, delle forcine e dei coltelli da utilizzare per trinciare un numero sempre maggiore di vivande carni, pesci, verdure e frutta indispensabili strumenti di un'arte che con Cervio raggiunge forme di elegante gestualità. Drexel 234; Vicaire159; Bitting 81 nota; Westbury 4546; Paleari Henssler 178; B.IN.G 454; C. Benporat, Cucina e convivialità italiana del Cinquecento, Firenze 2007, pp. 4548.
Cervio Vincenzo Il Trinciante... ampliato, et ridotto a perfettione dal cavallier Reale Fusoritto da Narni. In Venetia: appresso gli Heredi di Francesco Tramezini, 1581. In-4° (mm 209x145). Carte [4], 44. Marca tipografica, incisa su legno, al frontespizio. Due iniziali animate silografiche alle carte *2r e *2v. Una tavola fuori testo legata, due silografie a piena pagina alle carte B2r e B2v. Legatura moderna in cartonato. Esemplare in ottimo stato di conservazione, qualche alone e fioritura; macchie alle carte B3-C1; mancanza all'angolo esterno inferiore della carta B2, con minima lacuna alla cornice della silografia alla carta B2r. Alcuni falli di carta e strappetti. Al frontespizio un'antica mano ha vergato, in inchiostro bruno, alcuni ornamenti calligrafici (una lettera S?). Prima edizione di uno dei pi˜ù importanti testi di gastronomia del Cinquecento, il primo libro interamente dedicato all'arte del trinciare, redatto da Cervio, già al servizio di Guidobaldo II d'Urbino e poi trinciante del cardinale Alessandro Farnese. L'opera fu pubblicata postuma per le cure di Reale Fusoritto. "Con Il trinciante di Vincenzo Cervio, edito a Venezia [...] l'arte del trinciare raggiunge, alla seconda metà del Cinquecento, piena maturità e completezza. Come leggiamo nella dedica al cardinale Alessandro Farnese, ˜è stato il Reale Fusoritto, subentrato pi˜ù tardi nello stesso ufficio, a portare alla luce il manoscritto del Cervio [...] Trovandolo 'imperfetto', si ˜è preoccupato di migliorarlo, completarlo e darlo alle stampe" (C. Benporat, Cucina e convivialità italiana del Cinquecento, Firenze 2007, pp. 4546). Di grande interesse la descrizione, esemplificata dalle illustrazioni a corredo del volume, delle forcine e dei coltelli da utilizzare per trinciare un numero sempre maggiore di vivande carni, pesci, verdure e frutta indispensabili strumenti di un'arte che con Cervio raggiunge forme di elegante gestualità. Drexel 234; Vicaire159; Bitting 81 nota; Westbury 4546; Paleari Henssler 178; B.IN.G 454; C. Benporat, Cucina e convivialità italiana del Cinquecento, Firenze 2007, pp. 4548.
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