Bossi, Giuseppe (1777-1815) - Celebre letterato e pittore lombardo, tra i protagonisti del Neoclassicismo italiano. Suoi furono gli statuti di Brera, ma fu anche tra i fondatori della Pinacoteca e del Museo Archeologico di Milano. Notevolissimo gruppo di testimonianze e scritti bossiani. Spicca il ms. a. di una delle sue opere più importanti, anche per la modellizzazione alla quale venne sottoposta in ambiente neoclassico: Raffello e sue Opere , 18 pp. in-4 fittissimamente vergate (con caratteristico ductus discendente) più il frontespizio e le pp. di indice (lasciate in bianco). L'opera è suddivisa in quaranta paragrafi, che prendono in esame l'opera dell'urbinate anche da un punto di vista ante litteram sociologico, con un occhio insomma alle esigenze della committenza. Nel ms., una bella copia approntata per le stampe, vi sono anche poche correzioni a., in scrittura più corsiva, e un gran numero di sottolineature a lapis rosso (in corrispondenza dei nomi citati). Raffaello, come è detto nell' Introduzione , è un pittore che da lungo tempo è per tutti gli artisti l'oggetto di una specie di culto ; ma, dopo il Vasari, afferma Bossi, pochi contributi biografici sono tornati con originalità sulla sua figura: che è quanto si propone Bossi medesimo, naturalmente. Un'altra interessante opera ms.(a.f.) del Bossi è Cos'è un Album? , in 8 pp. in-4 sempre fittissimamente vergate. Anche qui, la copia è in chiaro (ma vi figura un numero maggiore di correzioni e interpolazioni). Si tratta di un interessante scritto, tra il normativo e il satirico, volto a combattere l'usanza contemporanea di costringere amici e conoscenti a deporre i propri scritti presso l'abitazione dei loro ospiti, e che si diffonde lungamente sugli album antichi, a tutt'altre funzioni adibiti. Segue un'interessantissima trascrizione fededegna di Alcune lettere di Giuseppe Bossi ad Antonio Canova Copiate dagli Autografi (sono nove lettere comprese tra il 1805 e il 1811, trascritte in otto nitidissime pp. in-4: e il cui interesse, nella ricostruzione dell'ambiente neoclassico, è facilmente intuibile. Unito, il certificato originale di morte dell'artista ( Milano, lì 1. 8bre 1817 , una p. in-4: la morte è avvenuta Il g.o nove Decembre dell'anno mille ottocentoquindici ). (3)
Bossi, Giuseppe (1777-1815) - Celebre letterato e pittore lombardo, tra i protagonisti del Neoclassicismo italiano. Suoi furono gli statuti di Brera, ma fu anche tra i fondatori della Pinacoteca e del Museo Archeologico di Milano. Notevolissimo gruppo di testimonianze e scritti bossiani. Spicca il ms. a. di una delle sue opere più importanti, anche per la modellizzazione alla quale venne sottoposta in ambiente neoclassico: Raffello e sue Opere , 18 pp. in-4 fittissimamente vergate (con caratteristico ductus discendente) più il frontespizio e le pp. di indice (lasciate in bianco). L'opera è suddivisa in quaranta paragrafi, che prendono in esame l'opera dell'urbinate anche da un punto di vista ante litteram sociologico, con un occhio insomma alle esigenze della committenza. Nel ms., una bella copia approntata per le stampe, vi sono anche poche correzioni a., in scrittura più corsiva, e un gran numero di sottolineature a lapis rosso (in corrispondenza dei nomi citati). Raffaello, come è detto nell' Introduzione , è un pittore che da lungo tempo è per tutti gli artisti l'oggetto di una specie di culto ; ma, dopo il Vasari, afferma Bossi, pochi contributi biografici sono tornati con originalità sulla sua figura: che è quanto si propone Bossi medesimo, naturalmente. Un'altra interessante opera ms.(a.f.) del Bossi è Cos'è un Album? , in 8 pp. in-4 sempre fittissimamente vergate. Anche qui, la copia è in chiaro (ma vi figura un numero maggiore di correzioni e interpolazioni). Si tratta di un interessante scritto, tra il normativo e il satirico, volto a combattere l'usanza contemporanea di costringere amici e conoscenti a deporre i propri scritti presso l'abitazione dei loro ospiti, e che si diffonde lungamente sugli album antichi, a tutt'altre funzioni adibiti. Segue un'interessantissima trascrizione fededegna di Alcune lettere di Giuseppe Bossi ad Antonio Canova Copiate dagli Autografi (sono nove lettere comprese tra il 1805 e il 1811, trascritte in otto nitidissime pp. in-4: e il cui interesse, nella ricostruzione dell'ambiente neoclassico, è facilmente intuibile. Unito, il certificato originale di morte dell'artista ( Milano, lì 1. 8bre 1817 , una p. in-4: la morte è avvenuta Il g.o nove Decembre dell'anno mille ottocentoquindici ). (3)
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