BACILE DA ACQUERECCIA, DERUTA, 1530 CIRCA in maiolica decorata in blu di cobalto, con lumeggiature a lustro dorato; alt. cm 4,2, diam. cm 32,2 A BASIN FOR A EWER, DERUTA, CIRCA 1530 Il bacile ha un cavetto ampio e concavo centrato da un umbone a fondo piano, circondato da una cornice a rilievo con orlo arrotondato, che scende in una seconda cornice a gola. La tesa è breve e orizzontale, con orlo rilevato. Questo piatto doveva sorreggere nel centro un versatoio, a imitazione del vasellame metallico (si veda in merito quanto detto in D. Thornton, T. Wilson Italian Renaissance Ceramics, A Catalogue of the British Museum’s Collection , Londra 2009, p. 460 n. 272). Al centro della composizione decorativa troviamo un ritratto muliebre di profilo con una giovinetta con i capelli raccolti sulla nuca e legati da un sottile nastro che le cinge il capo, e di fronte uno stelo con fiori. Nella cornice a gola è presente un motivo a nodo delineato in blu su fondo lustrato; nel resto del cavetto si sviluppa un decoro a baccellature arcuate, delimitate da sottili pennellature blu e ombreggiature, anch’esse in blu sul fondo. La tesa mostra il caratteristico decoro a foglie lanceolate che, unendosi per la punta, formano una catena ondulata e continua, centrata da piccole infiorescenze triangolari. Il retro è decorato da sottili pennellate a lustro, molto lise, che sottolineano la circolarità del pezzo di cui emerge una sottile borchiatura a simulazione degli esemplari metallici di ispirazione. Questo tipo di bacile a lustro fu prodotto a Deruta secondo le modalità utilizzate anche nei piatti da parata, in un periodo che oscilla tra il 1500 e il 1530. Confronti puntuali di bacili da acquereccia con ritratto femminile accompagnato da un fiore di giglio si trovano ad esempio nei musei francesi (J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux , Parigi 1974, p. 171 nn. 561-563). Nel nostro caso però il ritratto femminile si distingue per le modalità, che di solito invece riprendono i ritratti di ispirazione dal Perugino, come ad esempio il bacile esposto a Spoleto nel 1982, che condivide con il nostro la decorazione dell’orlo ed è databile alla prima metà del XVI secolo (C. Fiocco, G. Gherardi, Maioliche umbre decorate a lustro , Spoleto 1982, p. 11 n. 35 ) oppure il bacile conservato al British Museum (D. Thornton, T. Wilson Italian Renaissance Ceramics, A Catalogue of the British Museum’s Collection , Londra 2009, p. 462 n. 272).
BACILE DA ACQUERECCIA, DERUTA, 1530 CIRCA in maiolica decorata in blu di cobalto, con lumeggiature a lustro dorato; alt. cm 4,2, diam. cm 32,2 A BASIN FOR A EWER, DERUTA, CIRCA 1530 Il bacile ha un cavetto ampio e concavo centrato da un umbone a fondo piano, circondato da una cornice a rilievo con orlo arrotondato, che scende in una seconda cornice a gola. La tesa è breve e orizzontale, con orlo rilevato. Questo piatto doveva sorreggere nel centro un versatoio, a imitazione del vasellame metallico (si veda in merito quanto detto in D. Thornton, T. Wilson Italian Renaissance Ceramics, A Catalogue of the British Museum’s Collection , Londra 2009, p. 460 n. 272). Al centro della composizione decorativa troviamo un ritratto muliebre di profilo con una giovinetta con i capelli raccolti sulla nuca e legati da un sottile nastro che le cinge il capo, e di fronte uno stelo con fiori. Nella cornice a gola è presente un motivo a nodo delineato in blu su fondo lustrato; nel resto del cavetto si sviluppa un decoro a baccellature arcuate, delimitate da sottili pennellature blu e ombreggiature, anch’esse in blu sul fondo. La tesa mostra il caratteristico decoro a foglie lanceolate che, unendosi per la punta, formano una catena ondulata e continua, centrata da piccole infiorescenze triangolari. Il retro è decorato da sottili pennellate a lustro, molto lise, che sottolineano la circolarità del pezzo di cui emerge una sottile borchiatura a simulazione degli esemplari metallici di ispirazione. Questo tipo di bacile a lustro fu prodotto a Deruta secondo le modalità utilizzate anche nei piatti da parata, in un periodo che oscilla tra il 1500 e il 1530. Confronti puntuali di bacili da acquereccia con ritratto femminile accompagnato da un fiore di giglio si trovano ad esempio nei musei francesi (J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux , Parigi 1974, p. 171 nn. 561-563). Nel nostro caso però il ritratto femminile si distingue per le modalità, che di solito invece riprendono i ritratti di ispirazione dal Perugino, come ad esempio il bacile esposto a Spoleto nel 1982, che condivide con il nostro la decorazione dell’orlo ed è databile alla prima metà del XVI secolo (C. Fiocco, G. Gherardi, Maioliche umbre decorate a lustro , Spoleto 1982, p. 11 n. 35 ) oppure il bacile conservato al British Museum (D. Thornton, T. Wilson Italian Renaissance Ceramics, A Catalogue of the British Museum’s Collection , Londra 2009, p. 462 n. 272).
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