Scultura in marmo bianco su colonna in marmo venato scuro, cm. 56 h. (scultura) Il Busto di Cardinale è un'opera esemplare della scultura barocca romana del Seicento. Per tradizione orale assegnato ad Alessandro Algardi questo busto appare invece molto vicino al Busto del Cardinale Alderano Cybo, Roma, Santa Maria del Popolo, variamente attribuito a Francesco Cavallini (Carrara, doc. a Roma dal 1672 al 1692), e ad Anton Francesco Andreozzi (Firenze 1663-1730), collaboratore il primo di Cosimo Fancelli allievo il secondo di Ercole Ferrata ambedue attivi nella Cappella Cybo. Andrea Bacchi (1996), riprendendo la questione attributiva, avrebbe assegnato con riserva il Busto del Cardinale Alderano Cybo all'Andreozzi, e quello di Lorenzo Cybo, nella medesima cappella, al Cavallini. Nonostante le difficoltà attributive, il Busto del Cardinale Alderano Cybo rimane la scultura più vicina al nostro Ritratto di Cardinale, non solo nelle apparenze fisiognomiche, ma anche nelle diverse soluzioni di materia per la resa dei capelli, della berretta e della mantella. Bibliografia di riferimento Scultura del '600 a Roma, a cura di Andrea Bacchi, Milano, 1996, pp. 773, 794, nn. 74, 286.
Scultura in marmo bianco su colonna in marmo venato scuro, cm. 56 h. (scultura) Il Busto di Cardinale è un'opera esemplare della scultura barocca romana del Seicento. Per tradizione orale assegnato ad Alessandro Algardi questo busto appare invece molto vicino al Busto del Cardinale Alderano Cybo, Roma, Santa Maria del Popolo, variamente attribuito a Francesco Cavallini (Carrara, doc. a Roma dal 1672 al 1692), e ad Anton Francesco Andreozzi (Firenze 1663-1730), collaboratore il primo di Cosimo Fancelli allievo il secondo di Ercole Ferrata ambedue attivi nella Cappella Cybo. Andrea Bacchi (1996), riprendendo la questione attributiva, avrebbe assegnato con riserva il Busto del Cardinale Alderano Cybo all'Andreozzi, e quello di Lorenzo Cybo, nella medesima cappella, al Cavallini. Nonostante le difficoltà attributive, il Busto del Cardinale Alderano Cybo rimane la scultura più vicina al nostro Ritratto di Cardinale, non solo nelle apparenze fisiognomiche, ma anche nelle diverse soluzioni di materia per la resa dei capelli, della berretta e della mantella. Bibliografia di riferimento Scultura del '600 a Roma, a cura di Andrea Bacchi, Milano, 1996, pp. 773, 794, nn. 74, 286.
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