Albarello Montelupo, bottega monte lupina del 1440-1450 Maiolica a gran fuoco, altezza cm 23,6Buono stato, felatura verticaleAttestato di compatibilità depoca tramite termoluminescenza Corpo cilindrico, lievemente rastremato, base piatta, bocca lievemente estroflessa. Tipologia di albarello, inedito, pseudocufico del tipo in azzurro prevalente. Nel registro centrale si sviluppa un decoro a settori sempre distinta a metà da una filettatura, poi scandita dallestrema stilizzazione dellalfabeto pittografico arabo, non riconoscibile, a causa degli intrecci (1). Al recto entro un medaglione a foglie e frutti, annodato, lo stemma perale con un leone ed una mezza ruota da carro, fu pubblicato da G. Cora come stemma delle famiglia Marzalogli o Buffoni di Bologna (CORA G. , Storia della maiolica di Firenze e del contado, 1973, tav. 132). Il colletto è decorato con un motivo vegetale mentre la fascia sulla base con motivo geometrico. I vari registri sono separati da filetti sempre in monocromia prevalente. Note: (1) BERTI F. Storia della ceramica di Montelupo, 1999, vol. terzo, pp. 127-128 Bibliografia di riferimento: BERTI F. op. cit. 1999, pp. 238-239.
Albarello Montelupo, bottega monte lupina del 1440-1450 Maiolica a gran fuoco, altezza cm 23,6Buono stato, felatura verticaleAttestato di compatibilità depoca tramite termoluminescenza Corpo cilindrico, lievemente rastremato, base piatta, bocca lievemente estroflessa. Tipologia di albarello, inedito, pseudocufico del tipo in azzurro prevalente. Nel registro centrale si sviluppa un decoro a settori sempre distinta a metà da una filettatura, poi scandita dallestrema stilizzazione dellalfabeto pittografico arabo, non riconoscibile, a causa degli intrecci (1). Al recto entro un medaglione a foglie e frutti, annodato, lo stemma perale con un leone ed una mezza ruota da carro, fu pubblicato da G. Cora come stemma delle famiglia Marzalogli o Buffoni di Bologna (CORA G. , Storia della maiolica di Firenze e del contado, 1973, tav. 132). Il colletto è decorato con un motivo vegetale mentre la fascia sulla base con motivo geometrico. I vari registri sono separati da filetti sempre in monocromia prevalente. Note: (1) BERTI F. Storia della ceramica di Montelupo, 1999, vol. terzo, pp. 127-128 Bibliografia di riferimento: BERTI F. op. cit. 1999, pp. 238-239.
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